FESTIVAL ECONOMIA 2011Sanità, Krueger promuove Obama

L'economista: «Riforma storica, anche se introduce più tasse»



TRENTO. E' stata approvata dal Congresso ed è stata firmata dal presidente Obama nel marzo dello scorso anno. Si tratta di uno dei cambiamenti più radicali che l'America tutta si appresta ad affrontare, con molte luci e ombre. Un sistema sanitario, quello americano, che è fortemente basato sui contributi del datore di lavoro e sull'erogazione privata di servizi, in un Paese dove nel 2009 il 16,7 per cento della popolazione, soprattutto lavoratori a basso reddito e giovani adulti, non avevano assicurazione sanitaria. Nel 2014 scatterà l'obbligo di assicurazione sanitaria per tutti i cittadini, una data attesa con speranza da molti ma nello stesso tempo con timori e diffidenza da molti altri.
E' Alan Krueger, docente di economia e affari pubblici all'Università di Princeton con un trascorso di "chief economist" del dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, a presentare al Festival dell'Economia - per i Focus in Sala Depero - questa grande scommessa americana: la rivoluzione del sistema sanitario.
Il programma si basa su due punti fondamentali: il Medicare e il Medicaid. Il primo è il programma di assicurazione sanitaria per le persone che hanno più di 65 anni. Il Medicaid è il programma di assicurazione sanitaria per le persone a basso reddito. La cosa più importante sarà l'obbligo per tutti i cittadini di acquisire un'assicurazione sanitaria, chi non lo farà dovrà pagare una penale. La riforma produce due forti cambiamenti: permette a 25 milioni di cittadini di utilizzare servizi legati alla salute, cosa non possibile prima della riforma. Come avviene ciò? Con l'introduzione di tasse nei confronti delle fasce più ricche della popolazione: si tratta di un aumento dello 0,9 per cento di tasse per le persone aderenti a Medicare che guadagnano più di 250 mila dollari all'anno e da un forte ridimensionamento della spesa medica, cioè una riduzione delle prestazioni non indispensabili.
Ma chi starà meglio e chi starà peggio? Quali sono le diverse opinioni? «Chiaramente - afferma Krueger - la metà più povera dei non assicurati riceverà vantaggi molto maggiori della metà più ricca, ma dobbiamo fare qualcosa per frenare la crescita dei costi sanitari e mi sembra che ci sia un riconoscimento diffuso del fatto che la riforma sia necessaria, anche se la parola tasse fa tremare gli americani e volutamente questa parola non è mai stata utilizzata nella stesura della legge». Il cammino della riforma non è stato facile sin dall'inizio e oggi la situazione è ancora in discussione, l'ultima parola spetterà alla Corte Suprema, «ma non sappiamo quando questa si pronuncerà - continua Krueger -, io sono ottimista e voglio sperare che questa riforma diventi un giorno una realtà anche se le opinioni a livello politico sono talvolta distanti, forse troppo. In fondo la parola "anticostituzionale" viene usata per denunciare una forzatura nel momento in cui si parla di obbligo di legge o di tassa vera e propria».













Scuola & Ricerca

In primo piano