Ex autostazione, parte la seconda vita

La giunta Miorandi ha preparato il bando di vendita. Robol: «Vogliamo qualità costruttiva e nuovi spazi per la comunità»


di Nicola Filippi


ROVERETO. Vincerà il miglior progetto di riqualificazione dell’ex stazione autocorriere, in corso Rosmini. Per senso estetico e funzionale, sostenibile nei materiali (soprattutto, eco-sostenibili e dalla “filiera corta”) e nei finanziamenti. Vincerà il più bello, non il più redditizio per la giunta Miorandi (quindi, per la città stessa). Vincerà il privato che avrà l’idea più accattivante per creare vitalità anche nel commercio. Vincerà la valorizzazione più integrata con corso Rosmini, largo Posta e, soprattutto, palazzo Balista. Sul destino dell’ex stazione delle corriere si sono sprecati fiumi di inchiostro, nel corso degli anni, decine di sedute della commissioni urbanistica e della circoscrizione centro. Ora la giunta Miorandi ha calato il suo “asso” e ha pubblicato sul sito internet del Comune l’avviso di “asta pubblica per la vendita del compendio immobiliare denominato area ex stazione autocorriere”. Il prezzo di vendita a base d’asta è stato fissato in 2.862.442 euro. “Sono ammesse esclusivamente offerte al rialzo o alla pari, rispetto al prezzo base”, si legge. Operazione immobiliare di partenariato pubblico-privato, non di tipo speculativo, ma improntata alla massima qualità», ammettono il sindaco Miorandi e l’assessore ai grandi progetti urbanistici Giulia Robol. «E’ una sfida importante che deve essere vinta», spiega l’assessore al commercio, Giuseppe Bertolini. Un bel compito anche per la commissione giudicatrice. «Entro fine anno vorremmo dichiarare il vincitore del bando, per la primavera del 2013 vorremmo avere in mano il progetto esecutivo - spiega l’assessore Robol - in cinque anni, dovrà essere tutto concluso. Altrimenti il privato rischia sanzioni.»

Avete presente l’attuale stazione delle corriere? Ebbene, quel volume sarà raddoppiato. Non diventerà un palazzone di oltre 10 piani, come ipotizzato dall’ex assessore Tomazzoni. Lo “jus edificandi” prevede una superficie utile lorda massima di 3.300 metri quadri. «Massimo cinque piani, perché dovrà avere una coerenza con il panorama dei palazzi circostanti», spiega l’architetto Luigi Campostrini, a capo dello staff tecnico comunale che ha articolato il bando d’asta. Dovremo dimenticarci i parcheggi esterni blu. Il nuovo progetto prevede tre piani interrati, con unica rampa d’accesso condivisa con palazzo Balista. Il numero massimo lo decideranno gli acquirenti, calcolato in base agli spazi per negozi e uffici, ma dovranno destinare (minimo) 50 posti al Comune. E una porzione (gli uffici ex Sip) dell’immobile, con accesso sbarrierato e autonomo, direttamente sulla piazza e di alta visibilità.

Senza parcheggi esterni, la fruibilità dell’ex stazione sarà amplificata come «salotto buono» della città. Nel bando si parla di quasi un ettaro di spazi destinati al pubblico, a nuovi percorsi pedonali e ciclabili, e ad una piazza.

Nel comparto C del bando, si analizza anche la viabilità urbana attorno all’ex stazione. «Sarà la cerniera fisica di unione fra la zona commerciale e residenziale di via Paoli e il centro commerciale diffuso del centro storico - spiega l’assessore Robol - i progettisti dovranno individuare una soluzione progettuale per decongestionare via Paoli, via don Rossaro e via Manzoni».

Grande la soddisfazione per l’asta pubblica espressa sia dal presidente Paolo Marega della Cassa rurale («sarà un cantiere futurista assieme a Palazzo Balista») sia dal presidente della circoscrizione, Giuseppe Zenato («deve diventare un luogo nevralgico della città»).

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano