Economia trentina, rischi all'orizzonte
Terzo trimestre positivo, ma gli indicatori ora puntano sul segno meno
TRENTO. Nel terzo trimestre dell'anno in corso l'economia trentina è ancora in crescita, ma gli indicatori fanno supporre che si sta andando verso un periodo dove i segni meno rischiano di essere superiori ai segni più. E' la fotografia scattata dalla Camera di Commercio che ha analizzato la situazione dell'economia trentina nel periodo che va da luglio a settembre.
I principali indicatori.
Il fatturato complessivo delle imprese locali cresce rispetto allo stesso trimestre del 2010 del
6,5%. Il dato è, quindi, positivo anche se va tenuto presente l'effetto non trascurabile del tasso di inflazione, particolarmente elevato negli ultimi mesi (circa 3% su base annua), che distorce, sovrastimandola, la crescita reale.
- Il settore trainante dell'economia è il manifatturiero (+10,3%). Buone risultano anche le
performance del commercio al dettaglio (+8,8%).
- I settori dalle performance peggiori sono l'estrattivo (-5,6%) e i servizi alle imprese (-5,4%). Per quanto riguarda i servizi alle imprese e il terziario avanzato va comunque tenuto presente che il settore ha tendenzialmente un andamento altalenante, con forti oscillazioni da trimestre a trimestre; quest'ultimo dato è determinato prevalentemente dalle performance di alcune grandi imprese.
- Le imprese artigiane del manifatturiero e dei servizi evidenziano risultati positivi (+6,4%), mentre più stagnante è la dinamica del commercio all'ingrosso (+1,1%).
- Le costruzioni, sebbene evidenzino in questo trimestre un tasso di variazione del fatturato
positivo (+2,6%), sono ancora in crisi; il valore della produzione, un indicatore molto più
attendibile del reale stato del settore, scende infatti su base tendenziale del 5,2%. Il valore
positivo del fatturato è quindi determinato in parte da fatturazioni differite di opere già concluse.
- Segnali contraddittori emergono dalle rilevazioni nel settore dell'autotrasporto. I dati sul fatturato (+4,2% su base annua) confermano il trend positivo dei primi trimestri dell'anno. Preoccupanti, per contro, appaiono i dati sull'occupazione e sulle ore lavorate con tendenza di segno negativo.
- L'economia locale può ancora contare sul traino della domanda estera: il fatturato estero su base tendenziale cresce infatti del 10,8%, mentre la domanda locale e nazionale evidenziano una crescita minore che si aggira intorno al 5%.
- La buona tenuta delle esportazioni favorisce le imprese di medio-grande dimensione, con oltre 50 addetti, il cui fatturato cresce su base tendenziale del 10,1%, mentre le imprese più piccole
risultano in difficoltà.
- L'occupazione risulta stagnante (-0,4% su base tendenziale e rispetto al trimestre precedente). Gli unici settori con occupazione in aumento sono il manifatturiero, il commercio all'ingrosso e le imprese artigiane del manifatturiero e dei servizi; in diminuzione negli altri settori, in particolar modo nei trasporti, nelle costruzioni e nell'estrattivo.
- Gli ordini evidenziano una notevole diminuzione (-10,2%), mentre le rimanenze totali crescono
del 4%. Quest'ultimo dato è la sintesi di due tendenze opposte che caratterizzano da un lato le
rimanenze in materie prime, che diminuiscono del 4,6%, e dall'altro le rimanenze in semilavorati e prodotti finiti, che aumentano del 10,8%.
Giudizio sintetico.
I risultati evidenziati nel trimestre in corso sono ancora piuttosto positivi. L'economia locale, per la parte esaminata nell'indagine, mostra dei tassi di crescita del fatturato e del valore della produzione soddisfacenti, determinati però prevalentemente dalle performance di alcune grandi imprese del manifatturiero con elevata propensione all'export. Senza il contributo di queste grosse unità i tassi di variazione risulterebbero molto più modesti.
Preoccupa, come detto, la tendenza di alcuni indicatori che anticipano l'andamento dei prossimi trimestri: diminuiscono infatti gli ordinativi mentre crescono le giacenze di prodotti finiti e i giudizi degli imprenditori sulle prospettive di redditività dell'impresa vedono prevalere coloro che le reputano inferiori rispetto a coloro che le considerano in crescita.