Ecco il «silent party» In discoteca si balla ma senza la musica
All’Elysee tutti in pista con le cuffie in testa per tre serate Una protesta alternativa contro la chiusura a mezzanotte
TRENTO. Già allo scoccare della mezzanotte e un secondo alla discoteca Elysee di via San Francesco D’Assisi andrà in scena il silent party. Con replica domani e martedì per la festa universitaria. E tutti balleranno con le cuffie in testa in una sala immersa nel silenzio, o quasi. Matteo Molinari, il gestore, l’aveva anticipato ieri al Trentino che ci stava pensando dopo che l’altra notte la musica era stata spenta per via di un’ordinanza comunale che impone il silenzio a mezzanotte in punto. Evidentemente era più di un’idea se, detto, fatto, e noleggiato decine e decine di cuffie, ora si parte. “Solo per queste tre serate – precisa Molinari – perché conto, a breve, di risolvere il problema”. Altro non aggiunge ma conferma che la questione è in mano ai legali. Il silent party, o disco, ormai spopola. Basta dare un’occhiata alla Rete e se ne ha conferma. Pratica che peraltro non sembra nuovissima. La prima documentazione del fenomeno risalirebbe, chissà se corrisponde al vero, difficile verificare, alla fine degli anni Sessanta, “impressa” addirittura in un film di fantascienza finlandese. Poi le cuffie se le misero in testa pure gli eco attivisti negli anni Novanta per alcune feste all’aperto, tanto per non inquinare acusticamente ed evitare di spaventare gli animali. Certo è che il fenomeno è scoppiato nello scorso decennio a Londra durante una serata di live musica promossa dalla Bbc. In pratica, con l’uso della tecnologia wireless la diffusione della musica passa direttamente dalla consolle alle cuffie. Oltre ai silent party, Molinari sta lavorando ad un’altra ipotesi. Ovvero trovare un capannone fuori città dove portare i ragazzi a ballare dopo la mezzanotte con un servizio di bus navetta. Si vedrà se questa possibilità avrà gambe o ci saranno altre novità. Certo, la notte cittadina sembra accendersi, proprio alla vigilia, a fine mese e ai primi di marzo, di quelli che questo giornale ha chiamato “gli Stati generali della movida”. Un confronto tra l’amministrazione comunale, in particolare l’assessore Andrea Robol e il sindaco Alessandro Andreatta, e tutti quei soggetti, dai baristi, ai gestori di locali, dagli studenti medi a quelli universitari, su tanti dei temi, spinosi, che in questi mesi hanno determinato più di un sussulto nel rapporto tra pubblico e privati. Regolamenti che investono di responsabilità i gestori anche sugli spazi esterni ai locali, orari di stop alla musica, concertini all’aperto quando la stagione lo permette, controlli della polizia municipale, sono alcuni dei temi che saranno trattati in 2-3 incontri nel corso dei quali ognuno metterà sul tavolo le proprie proposte. Con l’auspicio che si possa trovare una sintesi e la quadra ai tanti nodi scoperti. Intanto, la prossima settimana è prevista una riunione tra diversi baristi del centro, ma non solo. Sarà l’occasione, con tutta probabilità, per elaborare, nero su bianco, un pacchetto di idee da spendere al tavolo del confronto di fine mese. Staremo a vedere con quali risultati. Nel frattempo, da questa notte in via San Francesco si ballerà “circondati” dal silenzio. E il sound verrà “sparato” direttamente nelle orecchie.