Ecco il libro del «bon ton» per i dipendenti comunali
Pronta la bozza: è possibile esprimere pareri e suggerimenti sul sito dell’ente Regali dai cittadini: non più di 200 euro all’anno il valore degli omaggi
RIVA. Una bottiglia di vino, una scatola di cioccolatini o un mazzo di fiori se volete essere galanti. Ma è meglio non spingersi oltre se avete intenzione di fare un omaggio al dipendente comunale che a Natale volete ringraziare per la cura con cui ha seguito le vostre pratiche, magari più volte all’anno (c’è chi con gli uffici comunali ha a che fare quasi quotidianamente per lavoro).
I «paletti» ai regali ai dipendenti comunali da parte dei cittadini li sta fissando l’amministrazione, che ha messo un tetto di 100 euro all’anno per il valore degli omaggi fatti da un singolo cittadino. In ogni caso il valore complessivo dei regali ricevuti da ogni singolo dipendente non può superare i 200 euro all’anno. Certo, detta così, la norma sembra quasi suggerire di farsi consegnare lo scontrino fiscale per fare i conti. Ma tantè. Che fare quindi per togliersi dall’imbarazzo se arriva una confezione da sei di Ferrari Riserva? Il regolamento parla chiaro: va consegnato all’amministrazione, che poi ne deciderà i destini. Restituirlo, metterlo a disposizione per fini istituzionali oppure destinarlo ad opere di beneficenza.
Le limitazioni sui regali non si fermano a questo. Il dipendente, infatti, non può chiedere regali o utilità neanche di modico valore a titolo di riconoscimento per compiere un atto del proprio ufficio da chi possa trarre benefici da decisioni o attività inerenti all’ufficio, né da soggetti nei cui confronti è o sta per essere chiamato a svolgere o a esercitare attività o poteri propri dell’ufficio ricoperto. Vietato chiedere regali a un subordinato o a suoi parenti entro il quarto grado, così come offrirne (salvo quelli di modico valore) a un sovraordinato o a suoi parenti entro il quarto grado o conviventi.
Il codice di comportamento è in fase di elaborazione. Sul tema è aperto un periodo di consultazione a cui per tutti è possibile partecipare: la bozza del codice e il modello con il quale esprimere le osservazioni (entro l'1 dicembre) sono disponibili sul sito del Comune.
Il dipendente, poi, non può accettare incarichi di collaborazione da privati che abbiano o abbiano avuto, nel biennio precedente, un interesse economico significativo in decisioni o attività inerenti all’ufficio di appartenenza e si deve astenere dal prendere decisioni o svolgere attività inerenti alle sue mansioni in situazioni di conflitto anche potenziale con interessi personali, del coniuge, di conviventi, di parenti e di affini entro il secondo grado: il conflitto può riguardare interessi anche non patrimoniali, come assecondare pressioni politiche, sindacali o dei superiori gerarchici. Nei rapporti privati, comprese le relazioni extra-lavorative con dipendenti pubblici nell'esercizio delle loro funzioni, il dipendente non deve sfruttare né menzionare né fare intendere di propria iniziativa la posizione che ricopre nell'amministrazione e non deve assumere nessun comportamento che possa nuocere all'immagine del Comune.
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