Case sugli alberi per richiamare turisti

Sì unanime del Consiglio provinciale alla proposta di Delladio: la giunta coinvolgerà i Comuni per trovare le aree adatte



TRENTO. Immagini come quella che vedete qui sopra, certo non usuali per il Trentino, potrebbero iniziare a comparire anche nelle nostre valli. Ieri infatti il Consiglio provinciale ha approvato all’unanimità dei presenti (24) una mozione presentata da Mauro Dellaido del Pdl, che impegna la giunta a verificare entro la fine della legislatura, e coinvolgendo le amministrazioni comunali, di individuare aree per i cosiddetti “tree village”, cioè case sugli alberi. La mozione prevede anche l’aggiornamento delle norme della Provincia per rendere possibile la costruzione di abitazioni tra le fronde. Del resto nel mondo ci sono numerosi esempi come documentava, anche fotograficamente, la mozione. L’esempio più vicino è quello di un camping in Alto Adige. «Potremmo avere solo strutture piccole non avendo noi grandi alberi, come i baobab africani - ha spiegato Delladio - c’è già interesse attorno a questa idea, anche da parte dei Comuni come Baselga di Piné, Rumo e Sagron Mis, comune quest’ultimo che punta proprio su questa prospettiva, e dove si terrà a breve un convegno sull’argomento. Delladio ha detto anche di essere stato contattato da architetti e imprenditori che da tempo pensano a questa soluzione. Insomma, le case sugli alberi potrebbero diventare un valore aggiunto alla proposta turistica trentina, soprattutto nelle valli periferiche. Tanto che lo stesso consigliere del Pdl ha annunciato che su questa materia presenterà un disegno di legge. Convinto l’appoggio della Civica per Divina, ma anche da Bruno Firmai dell’Idv, «senza però - ha detto - prevedere finanziamenti pubblici per questo tipo di costruzioni». Sì alla proposta, sia dal punto di vista urbanistico e turistico, anche dalla giunta, secondo cui le aree andranno individuate dagli strumenti urbanistici che tutelano le aree naturalistiche di pregio: è quindi probabile che queste zone vengano individuate vicino ad aree urbane, quindi già servite da strade e infrastrutture.

Approvazione unanime (26 sì) anche per un’altra mozionedi carattere “ambientale”, presentata invece a Claudio e Marco Sembenotti della Civica per Divina, che hanno proposto di creare nei giardini pubblici zone alle quali possano accedere anche le persone che soffrono di allergie: si tratta del 25% della popolazione trentina, con un picco addirittura del 40% tra i bambini, mentre solo 20 anni fa questa percentuale era del 10%. Il dispositivo della mozione, modificati per ottenere l’ok dalla giunta, impegna la Provincia ad emanare un disciplinare per i Comuni per l’istituzione di queste aree libere da piante allergizzanti e l’introduzione progressiva di alberi, come sono stati definiti, “a prova di starnuto” sul modello di quanto è stato fatto a Milano, Roma e Perugia. Iniziativa che, è stato detto, utile anche in chiave di promozione turistica. Sì da Gruppo misto di minoranza, Patt e Lega Nord, con l’auspicio che la mozione, come molte altre, non rimanga in un cassetto. Più dubbioso invece Mario Magnani sull’effettiva possibilità di attuare il progeto.

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