Cantine Aperte, edizione record: 8 mila visitatori
trento. Puntuale l’ultimo week end di maggio è tornata per la 27ma volta Cantine Aperte, l’evento che di anno in anno è cresciuto come momento trainante del turismo del vino che sta diventando un...
trento. Puntuale l’ultimo week end di maggio è tornata per la 27ma volta Cantine Aperte, l’evento che di anno in anno è cresciuto come momento trainante del turismo del vino che sta diventando un fenomeno sempre più diffuso che quest’anno ha visto coinvolte 18 cantine. Le presenze? La prima stima parla del doppio del 2018, circa 8000 persone. Sabato più interesse agli acquisti, oltre che agli assaggi, alla visita ai vigneti e alle cantine. Larga parte provenivano dal Triveneto ma anche Lombardia, Emilia, Toscana. Ad affermarlo Valentina Togn, presidente del Movimento Turismo del Vino Trentino Alto Adige. «Ma il pubblico di Cantine Aperte - prosegue Valentina - non è più fatto di turisti mordi &fuggi, ma di persone che puntano sull’approfondimento e non a caso sono sempre di più le aziende che abbinano alla tradizionale visita in cantina svariati programmi di intrattenimento, orientati a far vivere agli ospiti la cantina a 360° come ha dimostrato il calendario degli appuntamenti in programma quest’anno», conclude la presidente.
Fra le iniziative più suggestive una degustazione di quattro nuovi Trento doc organizzata nella suggestiva bottaia dalla Cantina Endrizzi di S. Michele, provenienti dalle aziende Cenci Valsugana, Ress Piana Rotaliana, Tenuta Maso Corno Vallagarina e Nano Valle di Cembra. Oltre a un Trentodoc riserva della famiglia Endrici Riserva Piancastello. Presentato da Raffaele Fischetti, il Trentodoc di Silvia e Valentino Cenci, un Brut Nature di 24 mesi di uva Chardonnay, primo Trento doc del Trentino orientale, prodotto e vinificato nella propria cantina e messo sul mercato da poco più di un anno, con le prime 10 mila bottiglie, ma una potenzialità di 50 mila.
Molto interessante un altro vino presentato: il Trento doc Ress di San Michele sul mercato da meno di sei mesi, un Rosè con aggiunta di Pinot Nero, prodotto da una famiglia nella quale è rientrato un giovane dopo sette anni di esperienze compresa la Franciacorta ed ha avviato questa produzione. Molto interessanti anche i Trentodoc Maso Corno e Nano. Ma molte cantine hanno abbinato gli assaggi dei prodotti tipici del territorio, momenti culturali, come la visita alla cinquecentesca Villa Margon della famiglia Lunelli inserita nel percorso del Bello e del Buono, che già al mattino aveva esauriti i posti disponibili, o la Cantina Lavis che ha organizzato un momento eno-letterario in barricaia, e la mostra Mosaici e Tele dell’artista Thomas Belz in vinoteca e un concerto dal vivo. In tutte le cantine, compresa la distilleria Marzadro, forte è stato l’impegno dei produttori nel presentare i loro prodotti con una vasta azione di educazione al consumo consapevole del vino.