Bonazzi lancia la coppia Vescovi-Olivi
Il presidente del colosso Aquafil: «Li conosco bene entrambi, grandi lavoratori con competenze di alto spessore»
TRENTO. L’avvertenza è immediata: «Parlo esclusivamente a titolo personale, il mio ruolo in Confindustria in questo caso non c’entra nulla». Perché Giulio Bonazzi, presidente dell’Aquafil di Arco, impresa produttrice di fibre sintetiche e in assoluto tra le più importanti della provincia (fa parte di un gruppo con 2 mila dipendenti e sedi in mezzo mondo), è vicepresidente degli imprenditori trentini. Ogni associazione tra la categoria e le sue indicazioni politiche è dunque doverosamente esclusa. Il che non ha comunque frenato Bonazzi nel partecipare all’iniziativa del Trentino delle “primarie virtuali” per indicare il futuro governatore della Provincia dopo 15 anni di presidenza Dellai. «È una bella idea - afferma - perché consente di prendervi parte anche a cittadini che probabilmente un domani, se mai ci saranno, alle primarie vere non andranno a votare. Spero che schede e indicazioni via mail e attraverso Facebook continuino ad arrivarvi numerose in redazione: è un fatto positivo che tanta gente voglia di esprimere la propria opinione sul futuro. Che ci riguarderà tutti».
Sveliamo subito le sue scelte: l’ex presidente degli imprenditori Ilaria Vescovi e l’assessore provinciale all’industria Alessandro Olivi. Partiamo dalla prima: perché la considera papabile per Piazza Dante?
Intanto faccio notare che non sono stato l’unico ad esprimere il suo nome, benché non fosse tra quelli immediatamente prevedibili. Ho visto che spuntava e l’ho dunque, diciamo così, rafforzato. Conosco Ilaria Vescovi, ho avuto con lei scambi professionali in Confindustria e la giudico una persona di valore elevatissimo, che si impegna con grande passione e spirito di sacrificio senza mai fermarsi, sabati e domeniche comprese. Visti i tempi che corrono, sono doti veramente encomiabili.
Crede che in Provincia un imprenditore possa fare meglio di un politico?
Penso in generale che all’Italia servano nomi nuovi più che nuove formazioni politiche. Di quelle ne abbiamo già abbastanza. Senza poi considerare che spesso i nuovi soggetti politici sono creati da nomi da tempo già sulla piazza. E dunque siamo daccapo.
Come giudica la lunga presidenza Dellai?
Il Trentino in questi anni è stato amministrato più che discretamente. Ora si deve cambiare guida, perché così prescrive la legge. Non voglio dire che una sua permanenza sarebbe stata auspicabile, però...
Però lo sta dicendo. Teme che chi sarà il suo successore, in una fase tanto delicata ad esempio nei rapporti con Roma, non si rivelerà all’altezza?
Diciamo che l’esperienza non guasta mai. Specie nei prossimi anni, che saranno difficilissimi e cruciali. E il Trentino dovrà saper raccogliere la sfida e agire con coraggio, senza sbagliare le scelte.
Ad esempio quali?
Le entrate continueranno a calare in modo importante, mentre le spese della macchina politico-amministrativa in questi anni si erano stabilizzate su quote importanti, proprio perché si pensava che le risorse fossero destinate sempre ad aumentare .
Ma la Provincia ha avviato un ridimensionamento.
Non poteva fare altro. Tutte le risorse disponibili andranno usate per difendere ciò che funziona, per farsi trovare pronti quando l’economia ripartirà. Perché la crisi non può durare per l’eternità.
E l’assessore Olivi?
Intanto preciso che non conosco molte delle persone che vedo in classifica, sulle quali non posso quindi dare alcun giudizio. Olivi invece l’ho conosciuto a fondo. E ritengo che in questi anni abbia dato prova di grande competenza. Penso anche che, oltre che in termini qualitativi, lavori molto anche per quanto riguarda la quantità. Durante la prima fase della crisi, nel biennio 2008-09, nei confronti di noi imprenditori ha avanzato proposte molto interessanti.
Vescovi e Olivi, la sua ex presidente e il suo assessore di riferimento: sembra che metta le mani avanti.
Ma sono indicazioni realmente disinteressate: infatti non voto in Trentino, risiedo a Verona.©RIPRODUZIONE RISERVATA