Assegni familiari, caccia ai furbetti

Il Comune di Rovereto si allea con la Guardia di Finanza per scovare gli illeciti


Nicola Filippi


ROVERETO. Caccia grossa ai furbetti. Il Comune e la Compagnia comando della Guardia di Finanza di Rovereto stanno per sottoscrivere un accordo «di cooperazione e di scambio di informazioni» per scovare gli eventuali "furbetti" che usufruiscono impropriamente dei servizi socio-assistenziali. In pratica, fra l'ente pubblico e i militari avverrà un «travaso della banca dati».

La giunta ha deliberato le linee guida (sarà firmato più avanti) del progetto di lotta all'evasione, sia dal sindaco Miorandi sia dal comandante delle Fiamme gialle locali, il capitano Emiliana Roselli. L'input per applicare questa sperimentazione anche a Rovereto è arrivato proprio dal comandante delle Fiamme Gialle, sulla scorta dell'esperienza positiva vissuta a Firenze, apprezzata anche anche al Comune di Trento e Bolzano.

Il progetto prevede che l'istituzione comunale e la Guiardia di finanza lavorino fianco a fianco per verificare le posizioni contributive delle persone che usufruiscono dei servizi socio-assistenziali. Come possono essere l'assegno di accompagnamento e il sussudio. «Questa decisione non deve spaventare nessuno - puntualizza il sindaco Miorandi - il messaggio che vogliamo far arrivare all'esterno è che applichiamo gli aiuti economici con rigore e controlo. Vogliamo che sia tutto in regola. E' solo un travaso di informazioni fra i nostri servizi e i loro».

La scelta di appoggiarsi alla Guardia di Finanza non è un campanello d'allarme. Lo conferma ancora Miorandi. «Assolutamente no. Non abbiamo alcun tipo di sospetto, non abbiamo segnali in tal senso, ma vogliamo sempre più qualificare i nostri servizi. Perché noi cerchiamo di dare qualità. E questa passa attraverso rigidi controlli».

L'obiettivo della giunta Miorandi è palese: «Non vogliamo che ci siano persone che sfruttano ingiustamente o impropriamente, a scapito di altre che magari ne hanno più bisogno e sono già in graduatoria, il ricorso ai servizi socio-assistenziali».  I "furbetti" sono avvisati. Se viene scoperta una condotta fraudolenta la Guardia di finanza non farà "sconti". Scatta la sanzione amministrativa o, nei casi più gravi, la denuncia penale.

L'azione del Comune rientra nel più ampio progetto di politica più oculata della spesa: «Non c'è più la possibilità di sprecare un euro delle nostre risorse. Per questo devono essere portate avanti azioni di controllo simili».

Si tratta di una sperimentazione che non ha data di scadenza. Diventerà operativa non appena sindaco e capitano firmeranno l'accordo unico. Lo «schema unico» prevede ruoli ben distinti. Il Comune fornisce alle Fiamme gialle gli elenchi dei beneficiari di prestazioni socio-assistenziali, la guardia di Finanza attiva controlli incrociati, per scovare l'eventuale beneficiario del sussidio che gira in porsche. Miorandi rifiuta l'immagine di "sindaco-sceriffo", «vogliamo solo scovare chi se ne approfitta dei nostri servizi».













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