Annullato il concorso licenziati 13 funzionari

Il Consiglio di Stato aveva ribaltato la sentenza del Tar, 5 anni dopo la selezione Ora la Provincia li manda a casa. Galvagni della Uil: «Serve un paracadute»


di Luca Marognoli


TRENTO. Tutti a casa. Dopo il concorso vinto, l’assunzione in ruolo e cinque anni di regolare impiego, 13 funzionari della Provincia si trovano improvvisamente senza lavoro. La lettera di preavviso del licenziamento è arrivata nei giorni scorsi: Piazza Dante si è limitata a prendere atto della sentenza con cui, il 13 giugno scorso, il Consiglio di Stato aveva annullato il concorso che si era tenuto il 27 e 28 agosto 2007. Alla selezione per la posizione di funzionario amministrativo-organizzativo, riservata ai precari con laurea in Giurisprudenza, si erano presentate quasi cinquanta persone: 17 avevano superato le due prove scritte, 15 l’orale, mentre altre due avevano rinunciato successivamente. Alla fine erano rimasti 13 vincitori: per loro, dopo anni di precariato, finalmente si aprivano le porte della Provincia. Un traguardo sudato, raggiunto alla vigilia della crisi che quelle porte le ha poi chiuse per un lungo periodo.

Qualcosa però, nello svolgimento del concorso, non era andato per il verso giusto. Due dei candidati risultati non idonei avevano fatto ricorso al Tar eccependo un vizio formale: «I risultati erano stati pubblicati sul sito della Provincia prima che i verbali fossero stati firmati dalla commissione», ricorda Stefano Galvagni, il sindacalista della Uil-Flp che ha seguito il caso in questi anni.

Il Tar aveva rigettato il ricorso e, a quel punto, la Provincia aveva assunto in pianta stabile i vincitori. Uno dei due ricorrenti, però, non si è arreso ed ha presentato appello al Consiglio di Stato. Nel frattempo, i funzionari avevano continuato a lavorare nei rispettivi settori.

Fino alla doccia fredda di giugno: selezione annullata, vincitori che non sono più tali. Con la Provincia che si inchina alla decisione dell’organo di giustizia amministrativa e licenzia i suoi dipendenti, pur essendo essi privi di alcuna responsabilità. Uno di loro ha chiesto l’intervento dell’assessore Gilmozzi, che dopo avere consultato il servizio personale e l’avvocatura della Provincia, ha risposto che l’unica strada percorribile è la ripetizione del concorso.

Il sindacato, però, non ci sta: «La Provincia ha seguito la stessa procedura che segue da anni: in base a questo principio tutti i concorsi andrebbero annullati», obietta Galvagni mettendo l’accento sul fatto che siamo di fronte ad un vizio di forma. «Capisco che l’ente pubblico non possa ignorare una sentenza, però credo che debba trovare un paracadute per salvare 13 persone che da cinque anni prestano servizio come suoi dipendenti. Il loro è un dramma personale e familiare. Chi ha il potere legislativo intervenga e lo faccia in modo costruttivo. La soluzione non è rifare il concorso perché loro lo hanno già vinto».

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