Addio a Mario Magnago una vita sull’elicottero
SI è spento a 64 anni. Pioniere del nucleo provinciale e anima della Sat di Levico. Dellai e Alimonta ricordano la sua grande professionalità e la sua serietà
TRENTO. Si è spento ieri mattina dopo una malattia dolorosa Mario Magnago storica figura del soccorso alpino, del nucleo elicotteri provinciale e della Sat. Aveva solo 64 anni ma la sua tempra e il suo carattere volitivo e sincero non sono bastati per combattere l’ultima sfida. «Sarà sempre con noi - dice Adriano Alimonta, presidente del soccorso alpino provinciale - quando andremo a fare un intervento con l’elicottero o quando ci troveremo tutti insieme. E non sono frasi retoriche: sono convinto che Mario, come ha fatto in tutti questi anni, continuerà a darci una mano anche se in modo diverso».
Presidente per quasi vent’anni della Sat di Levico, è stato festeggiato lo scorso anno per i suoi 40 anni «di matrimonio» con il soccorso alpino. Un incontro fra le vecchie e le nuove generazioni. In mezzo, lui, Mario, punto di contatto e di riferimento. Magnago era «nato» vigile del fuoco: era entrato nel corpo nel 1972 per passare nel 1983 al nucleo elicotteri, dove ha lavorato per 26 anni. È stato uno dei pionieri dei «calabroni volanti», che lo hanno visto impegnato sia in operazioni di soccorso che in interventi di lavoro aereo. Tecnico specializzato, ha operato su diversi modelli, Lama, Aluette, Ecureuil, Bk 117, Agusta 109. E si è anche dedicato allo studio, diventando tecnico riparatore specializzato. «Per il soccorso alpino - racconta Alimonta - era un punto di riferimento certo. Sapeva trasmettere entusiasmo e partecipazione, ci mancherà. Ha avuto anche importati ruoli nella nostra organizzazione e aveva quella straordinaria capacità di vivere la montagna a 360 gradi. Personalmente io e lui abbiamo avuto modo di trascorrere tanto tempo insieme e ci siamo anche confrontati discutendo animatamente ma senza mai intaccare l’amicizia che ci ha sempre legato. Sono pieno di ricordi con Mario e me li porterò per sempre con me».
Un ricordo speciale di Magnago arriva dall’ex presidente della Provincia Lorenzo Dellai. «Ho avuto la fortuna di conoscerlo nel mio ruolo istituzionale - ricorda il deputato - e di diventare suo amico. Lui è stato l’anima del nucleo elicotteri ed è stato un punto di riferimento anche nei momenti più difficile con un’autorevolezza, una serietà e una disponibilità che tutti gli riconoscevano. Ma ha saputo anche rappresentare sia l’anima del volontariato che della protezione civile: era uno straordinario trentino che dava un’assoluta idea di sicurezza».
Fra i tanti interventi di soccorso di Magnago, i colleghi ricordano quello sul Cermis, dopo la tragedia. Fu lui, calato sul verricello, a recuperare il conducente della funivia.
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