Acciaieria Valsugana, il giudice toglie il custode

Disposti nuovi controlli, ma eliminata la vigilanza giudiziaria sulla fabbrica



BORGO. L'ingegner Alberto Benedetti non è più il custode giudiziario delle Accieierie Valsuagna. Non ci sarà quindi più nessun incaricato della procura a vigilare sulle emissioni dello stabilimento di Borgo. A deciderlo, ieri, il gup di Trento, Carlo Ancona. Dopo aver disposto nuovi accertamenti, per verificare se permangono o meno situazioni dannose che possono essere eliminate nelle immediate vicinanze dello stabilimento dell'acciaieria di Borgo - e così accogliere la richiesta di oblazione presentata dai legali di Emilio Spandre e Dario Leali, rispettivamente ex direttore e amministratore delegato -, ieri, il gup di Trento Carlo Ancona ha, infatti, revocato l'incarico di custode giudiziario all'ingegner Alberto Benedetti. Una decisione che ha colto di sorpresa tutti - il pm Alessandra Liverani aveva chiesto che l'incarico fosse affidato ad altro professionista - e che trova giustificazione nella convinzione del giudice che, con la situazione attuale, la figura di un custode appare inutile. Ma questo non vuol dire affatto che vada tutto bene. Anzi, è assai più probabile che il giudice ritenga insufficiente quanto fatto fino ad ora dal custode per ridurre le emissioni inquinanti e, per questo, lo stesso gup attenda l'esito degli accertamenti per valutare la richiesta di oblazione o per prendere ulteriori e più drastici provvedimenti. Da parte dell'Acciaieria la reazione alla notizia è racchiusa in una succinta nota nella quale si legge che l'«Acciaieria Valsugana spa rende noto di aver appreso dalla stampa che il Tribunale di Trento avrebbe predisposto il dissequestro dello stabilimento di Borgo. L'azienda prosegue quindi ad operare, nel pieno rispetto delle norme di legge vigenti, indipendentemente dalla cautela in corso». Intanto l'avvocato dei 554 cittadini costituitisi parte civile, Mario Giuliano, ha chiesto al gup il sequestro conservativo dei beni dell'acciaieria valsugana. In particolare dello stabilimento e delle azioni della Leali spa, proprietaria, appunto, dell'Acciaieiria. Questo per tutelare i suoi 554 rappresentati le cui pretese superano largamente i 20 milioni di euro. Ma come dire anche che i 254 mila euro offerti dalla Leali spa ai residenti di Borgo costituitisi parte civile suonano quasi ad offesa.













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