A Trento l'India vestita di musical

Arriverà a fine marzo l'allegria di «Bolliwood Story»


Carmine Ragozzino


TRENTO. L'affollata danza di strada finale di «The millionaire» - il bancomat degli Oscar firmato Boyle - si può indurre a fare immediatamente mente locale. Quella festa liberatoria dopo un paio d'ore di profondo malessere nello scoprire e nell'entrare in una realtà cruda e violenta - l'orripilante realtà degli «ultimi» indiani - rende l'idea di quanto a Bollywodd abbiano incamerato la «street dance» di marca Usa - (alla Michael Jackson, per capirsi), quando devono divertirsi e divertire. La scena finale di «The millionaire» era puro divertimento «di massa», al ritmo scatenato di una musica che ti si ficca in testa al primo ascolto e difficilmente ti abbandona tanto è ricca di intrecci contagiosi tra Occidente ed Oriente. Ebbene, a fine marzo un po' dell'India forzatamente spensierata - quella di Bollywood, la poderosa macchina artistico cinematografica indiana - invaderà di colori e di calore l'auditorium Santa Chiara. Il 31 marzo.
Lo farà con uno spettacolo che certamente intriga per la novità del contesto artistico e l'inedita originalità della proposta. «Bollywood love story» torna in scena dopo un felice tour internazionale di alcuni mesi fa. Trento ospiterà l'unica data triveneta. No, non è l'India della rigorosa tradizione etnica e religiosa che i trentini hanno imparato a conoscere, (spesso con dosi massicce di masochismo intellettuale), nelle performance teatrali o di danza dei vari festival.
Bollywood è l'India dei tempi nostri. E' tutto ed il suo contrario: modernità spinta verso ogni traguardo tecnologico e povertà ancora drammaticamente diffuse, (ma nascoste nei film). Diritti conquistati e giustizia ancora molto di là dall'affermarsi. Energia e fantasia - si promette nella presentazione - sono la formula vincente del musical indiano.
L'ottimismo - storia di cuore e finaloni sempre color rosa - è, infatti, l'imperativo categorico dell'arte sfornata da Bollywood su pellicola e nei palcoscenici. La scommessa di Bollywood è quella di condensare nella leggerezza e nella godibilità gli ingredienti esotici del cinema «popolare» indiano. Il cinema "Bollywoodiano" è un'industria fenomeno, (per investimenti, numero di produzioni, pubblico e risultati), che da tempo ha varcato i confini indiani.
Un fenomeno di culto, guardato con attenzione e senza più supponenza.
"Bollywood Love Story" è un affresco - un movimentato riassunto da palcoscenico di teatro - di un mondo. Puntali, vanno in scena le «tipicità» bolliwoodiane: amore, sentimenti totalizzanti, lacrimoni e palate di zucchero. Con l'immancabile chiusura del «e vissero tutti felici e contenti».
Ma un musical è un musical. E nello spettacolo su Bollywood il suono e il ballo la faranno da padroni assieme alle tinte forti dei costumi. La storia è quella di un giovane, Rahul, che lascia il suo villaggio per recarsi in una grande città. Nel mezzo della confusione di nuove persone, nuovi posti, nuovi suoni e nuove visioni, incontra la donna dei suoi sogni, Priya. L'amore sarà ostacolato ma Bollywood non ammette pessimismi.
L'idea di portare a Trento «Bollywood story» è delle associazioni «Si può fare» ed «Anima Mundi», in collaborazione con il Centro Santa Chiara.
Sono le associazioni che stanno lavorando da mesi per provare ad aprire a Trento Nord quella «fabbrica della creatività» che attende ancora di capire se è davvero reale l'interesse provinciale, (più volte dichiarato) ad aiutare finanziariamente l'adattamento di un grande capannone a spazio artistico multimediale, al servizio di chiunque voglia esprimere e produrre creatività. Il capannone è «bloccato» - con spesa e fatica - ma non sarà libero per molto.
Intanto «Anima Mundi» si muove, mette a punto iniziative, rafforza contatti internazionali, (gli inglesi di Chocolate Factory) e lascia intendere anche con questa scommessa la sua visione dell'arte senza confini e senza barriere.
La prevendita per «Bollywood love story» è già incominciata nei circuiti noti.

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