CARABINIERI

Truffa all'Arcese: sequestri e sei indagati

I Carabinieri di Riva del Garda, assieme ai colleghi della Guardia di Finanza, hanno eseguito una serie di sequestri nell’ambito di quella che è stata denominata “Operazione tre carte”, attività che ha portato i militari dell’Arma all’individuazione di una lunga serie di truffe ai danni della Arcese Trasporti. 



ROVERETO. Già nello scorso mese di novembre i militari dell'Arma avevano svolte alcune perquisizioni nei confronti di altrettanti indagati.

L’attività di indagine sinora svolta, diretta dal Sostituto Procuratore della Procura di Rovereto Dr. Fabrizio De Angelis, ha fatto emergere pesanti responsabilità penali personali nei confronti di alcuni dipendenti della Società ArceseTrasporti, in concorso con i responsabili di alcune officine e ditte nelle province di Milano, Verona e Brescia, tutti indagati a vario titolo per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ed all’autoriciclaggio.

Come operavano. Nel corso degli ultimi anni gli indagati, sfruttando la loro posizione di responsabilità e controllo all’interno dell’azienda, hanno sottratto dai magazzini dell’officina di Rovereto della società costosi pezzi di ricambio, per poi destinarli ad altre officine complici, ed hanno contribuito alla realizzazione di false fatturazioni da parte delle ditte esterne, facendo risultare compravendite di materiali mai effettivamente avvenute e lavori di manutenzione mai realizzati, sui veicoli di proprietà di Arcese. Ciò ha permesso, a loro ed ai loro complici, di accumulare ingenti illeciti profitti, che gli inquirenti hanno quantificato in circa mezzo milione di Euro.

Sequestri. In particolare i sequestri appena effettuati a carico di R.R., 40enne dipendente dell'Arcese, mente del gruppo, hanno reso possibile il recupero di un patrimonio illecitamente accumulato del valore di oltre 425.000 euro costituito, per circa 200.000 €, da denaro depositato presso un Istituto di Credito del Bresciano, da un’abitazione, sulla sponda bresciana del Lago di Garda, del valore di 180mila €, nonché da un autoveicolo ed otto motoveicoli, del valore di 45mila €. Tra i mezzi sequestrati figurano anche moto d’epoca e da competizione, acquistate con i proventi illeciti della truffa.

Le indagini sinora effettuate hanno portato alla denuncia a piede libero di sei indagati ritenuti responsabili a vario titolo dell’associazione a delinquere emersa dall’attività svolta, con l’ausilio anche di intercettazioni telefoniche, che hanno fatto emergere senza ombra di dubbio le varie responsabilità tra dipendenti dell'Arcese e collaboratori esterni titolari di aziende. Gli inquirenti hanno anche sentito numerosi dipendenti della società trentina quali persone informate sui fatti.

L’attività di indagine è ancora in corso, per cui non si esclude di poter identificare ulteriori responsabili. 













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