Sull’ex Cattoi lo spettro del commissario 

La maggioranza verso la resa dei conti: astensione di Iandarino (Upt) in commissione urbanistica  



RIVA. Cosa accadrà in consiglio comunale a Riva in occasione del voto che dovrebbe sancire il no definitivo al piano di edificazione dell’ex Cattoi? Difficile fare previsioni anche perché in politica spesso si fa molto rumore per nulla. Ma in questo caso vale piuttosto il contrario, nessuno si sbilancia ma è certo che tra alcuni consiglieri di maggioranza serpeggia un forte malumore che potrebbe trasformarsi anche in malore, con le relative assenze giustificate il giorno della seduta del consiglio comunale. In commissione urbanistica, martedì, i primi nodi sono venuti al pettine con l’astensione dal voto della consigliera Isabella Iandarino dell’Upt.

I tempi stringono e la decisione da parte dell’amministrazione è obbligatoria e deve essere presa entro i tempi fissati per legge. Se in consiglio comunale, che sarà convocato al massimo entro i primi dieci giorni di dicembre, non si dovesse raggiungere il numero legale, allora il problema diventerebbe molto serio. Nel caso di assenza del numero legale per due sedute consecutive si aprirebbe, infatti, la strada del Commissario, nominato dalla Provincia e incaricato di sostituire le funzioni del consiglio comunale bloccato su un provvedimento che ha comunque bisogno di una risposta.

In realtà potrebbero essere anche le forze di minoranza a garantire il numero legale, astenendosi dal voto ma permettendo alla maggioranza di approvare la delibera. Si supererebbe così l’aspetto formale, ma si tratterebbe di una ferita tra le forze politiche che sostengono il sindaco non facilmente superabile. «Non abbiamo ancora deciso come ci comporteremo – afferma il 5 Stelle Flavio Prada – siamo contrari al piano presentato dalla proprietà e sosteniamo che l’area Cattoi vada preservata dalle costruzioni, ma non per questo sosterremo un’amministrazione che nelle decisioni importanti procede senza coinvolgere». Ed è proprio la mancanza di condivisione e di coinvolgimento che viene rimproverata al sindaco che ha agito da solo e ora chiede il sostegno di tutti. Tanti scenari e nessuna certezza.

Quella che invece appare scontata è la reazione dei proprietari dell’area che non hanno alcuna intenzione di cedere rispetto a un investimento costato cinque milioni di euro e che ora va valorizzato. Il ricorso al tribunale amministrativo è praticamente certo. (a.c.)













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