Piscina, la gestione passa ad Apm
L’Amici Nuoto a fine mese deve lasciare l’impianto alla società del Comune. Vertice in municipio
RIVA. Non sarà una vera festa perché tanta voglia di festeggiare, l’associazione sportiva di Riva guidata dal presidente Luciano Rigatti, non ne ha. Ma la “Lake Garda Swimming Cup”, trofeo valido per la qualificazione ai campionati nazionali giovanili, che si terrà il 25 febbraio rappresenterà il congedo dell’Amici Nuoto Riva dalla piscina Meroni. Il sodalizio rivano, infatti, a fine mese sarà costretto a lasciare la gestione dell’impianto natatorio all’Apm, la società di servizi del Comune a cui l’amministrazione municipale ha deciso di affidare la piscina di Rione Degasperi.
La necessità del cambio di gestione è frutto delle novità introdotte dalla legge Madia. Il sindaco e la sua giunta avevano davanti due opzioni: indire una gara d’appalto, aprendo così il confronto anche a soggetti esterni, oppure passare la palla nelle mani di una società in “house”. La scelta è caduta su questa opzione e così Apm ha variato il proprio statuto accettando, nella propria mission, di gestire impianti sportivi.
A fine febbraio scade la proroga concessa dal Comune all’Amici Nuoto Riva e dunque fra poche settimane la società sportiva, dopo oltre vent’anni, cesserà di gestire la piscina per conto del Comune (su incarico della Federazione nuoto). Un passaggio quasi epocale per chi, in questi due decenni ha utilizzato l’impianto e fruito dei servizi offerti dalla società del presidente Rigatti, il quale ha formalmente espresso le proprie preoccupazioni, in una lettera inviata via Pec, giovedì, al Segretario generale della Fin a Roma, verso quella che viene definita una «indesiderata separazione legale» e che lascia aperte, almeno sulla carta, molte incognite ad incominciare dal destino dei quattordici dipendenti che oggi lavorano all’interno della struttura. Il timore di chi lavora alla Meroni è che con questa decisione si torni indietro di venticinque anni.
«Avevamo di fronte solamente due strade ed abbiamo scelto la migliore - spiega l’assessore ai lavori pubblici Alessio Zanoni - ovvero affidare la gestione della piscina alla nostra società in house, come prevede la legge Madia. L’opzione della gara d’appalto è stata scartata per tanti motivi, primo fra tutti quello che non si voleva rischiare di aprire il confronto a soggetti provenienti da fuori con tutti i rischi e le conseguenze del caso. Apm è nelle condizioni di poter affrontare questa nuova incombenza principalmente per quanto concerne la gestione amministrativa della struttura e se servirà un breve periodo di assestamento e di rodaggio sono certo che potrà contare sul supporto dell’Amici Nuoto con la quale, a breve, avremo un incontro proprio per definire queste questioni. Se ci sarà la necessità di un affiancamento iniziale non credo sorgeranno difficoltà. Tra l’altro, una volta liberata dall’onere della gestione dell’impianto, la società di nuoto potrà concentrarsi esclusivamente sull’attività sportiva, che poi è la mission principale, e disporre della piscina in base alle esigenze del calendario. I dipendenti, infine, non devono temere perché come accade sempre in questi casi trasferiranno le loro competenze dal vecchio al nuovo gestore».
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