Meroni, il Comune pungola l’Amici Nuoto
La discussione sulla gestione della piscina è approdata in aula: «Finora c’è stata poca collaborazione»
RIVA. «Sul futuro della piscina abbiamo cercato il dialogo e la collaborazione con l’Amici Nuoto. Purtroppo non si può dire il contrario»: lo ha detto il sindaco Mosaner in risposta alle domande sul tema poste durante il “question time” da Grazioli e Matteotti. Con la gestione della Meroni in predicato di passare dall’1 luglio ad Apm, i dubbi espressi dal consigliere della Lega e da quello dei 5 Stelle riguardavano in primis il destino dei dipendenti, la necessità e l’opportunità di affidare il tutto a una società in house non attrezzata per la cosa e le tariffe (Apm dovrebbe applicare pienamente l’Iva, dunque i costi per l’utenza potrebbero salire, ma al riguardo il sindaco non ha offerto un orizzonte definito). «La piscina – la replica di Mosaner – non può chiudere, ma dev’essere gestita in base alle norme vigenti. O si fa una gara aperta a tutti non sapendo come va a finire, o si affida la gestione a una società controllata dal Comune. Abbiamo scelto la seconda opzione per avere la certezza che il controllo rimanga sul territorio. Abbiamo cercato la collaborazione dell’Amici Nuoto, che da vent’anni gestisce la piscina e ha ottenuto ottimi risultati, proprio perché Apm avrà bisogno di una collaborazione sul piano tecnico, ma nonostante i nove incontri svolti di collaborazione ne abbiamo avuta poca. Non si può dialogare da soli o tramite raccomandate. I dipendenti effettivamente necessari al funzionamento della piscina, che deve riaprire in tempi ordinari, vanno salvaguardati e potrebbero traslare da una società all’altra: siamo pronti a incontrarli anche domani mattina. Quanto all’associazione sportiva, serve qualcuno che si affianchi ad Apm. Noi vorremmo che fosse l’Amici Nuoto, che avrebbe gli stessi spazi attuali per quel che riguarda l’attività, ma non è obbligatorio che sia l’Amici Nuoto. Speriamo si decidano a cominciare a collaborare». (m.cass.)