Bernardi e Levi, scambio di accuse 

Il presidente della Lido: «Vuole liberarsi della Spiaggia». L’imprenditore: «Polemiche strumentali»



RIVA. «Per noi quell’accordo non ha alcun valore e venerdì (domani ndr) dal notaio non ci saremo. Sabato mattina andremo quindi alla Spiaggia a prendere le chiavi del locale, così come ci è stato comunicato dalla stessa Aspiol nell’eventualità che non ci fossimo presentati dal notaio». È netta la posizione di Giacomo Bernardi, neo presidente della Lido Immobiliare, sulla vicenda Spiaggia degli Olivi: «Poi che faremo? La stagione è già cominciata, cercheremo una soluzione andando incontro a chi vorrà prendere in mano la gestione del locale. Lo dobbiamo fare per tutelare l’immagine della società e del Comune».

«L’attuale gestione si lamenta della Fraglia e della convivenza con le regate? Il rapporto di collaborazione era chiarito, nero su bianco, nel bando - spiega Bernardi - non può Levi dire adesso che è infastidito dall’attività della Fraglia. Lui improvvidamente e ingiustificatamente si vuole liberare della Spiaggia: un imprenditore turistico non si comporta così. È dall’agosto dello scorso anno che non paga il canone - prosegue Bernardi - un’inadempienza della quale dovrà rispondere».

Sull’accordo del 24 marzo ora rinnegato, Bernardi commenta così: «Dalponte si è trovato in una situazione difficile e senza quell’accordo non si sarebbe disputato il Meeting del Garda. Ha agito in buona fede». Bernardi poi chiude tenendo una porta aperta al dialogo: «Credo che una soluzione transattiva convenga a tutti».

È questo l’unico punto sul quale Dario Levi si trova d’accordo con la proprietà dell’edificio maroniano. Per il resto, i toni sono da scontro aperto: «Apprendo dalla stampa che non verrà rispettato un accordo sottoscritto da una società a partecipazione pubblica. Se ne assumeranno la responsabilità», è l’esordio dell’imprenditore di origine romana. «Cosa farò? Ne parlerò con i miei legali. Certo, con le dimissioni di Dalponte è venuto meno un interlocutore». «La Spiaggia degli Olivi non è certo il mio business principale, pensavo di fare qualcosa di bello e di utile per la città di Riva del Garda. Ho cercato di risolvere i problemi dialogando con tutte le parti: proprietà, amministrazione e Fraglia». A proposito di Fraglia? «Il 5 agosto dello scorso anno mi sono ritrovato davanti al locale 250 imbarcazioni: com’è possibile lavorare con situazioni del genere?». L’emiciclo davanti alla Spiaggia chiuso agli Optmist? «Dire che non avrebbero potuto fare il Meeting è falso, gli Optmist non hanno bisogno di un attracco: è una polemica strumentale».

Levi assicura che ora la sua prima preoccupazione è per le venti persone che lavorano alla Spiaggia degli Olivi. Sui rapporti con la Lido, si affida al latino: «“Pacta sunt servanda”. I patti vanno rispettati».

(g.f.p.)













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