baselga di piné - premio energia trentino 2017 

Premio all’abitazione innovativa 

La casa di Fabio Cristelli è autosufficiente sul piano energetico


di Giannamaria Sanna


BASELGA DI PINÉ. E’ un ingegnere trentino, anzi pinetano, Fabio Cristelli, il vincitore, assieme alla moglie Monica Bortolotti, del Premio Energia Trentino 2017 per il miglior progetto trentino in materia di utilizzo razionale e di produzione dell’energia da fonti rinnovabili, nell’ambito del Premio Ambiente Euregio.

Il proverbio indiano “la terra non l’abbiamo ereditata dai nostri padri, l’abbiamo presa in prestito dai nostri figli” ha ispirato il loro progetto di casa unifamiliare completamente autosufficiente dal punto di vista energetico, ma anche a zero emissioni di gas serra, innovativa e integrata. L’ingegner Cristelli ha utilizzato, nella realizzazione dell’edificio, la professionalità maturata in diversi anni di attività e una curiosità innata per i nuovi sistemi di riscaldamento, comfort e benessere degli ambienti interni e della mobilità eco-sostenibile, per costruire a Baselga di Piné, 944 m sul livello del mare, la casa da abitare con la sua famiglia.

E’ riuscito a realizzare la casa dei suoi sogni o ha dovuto rinunciare a spazi e lati estetici per costruire una casa autosufficiente e che rispetti l’ambiente?

«La mia professione certamente mi ha aiutato moltissimo ma, assieme a Monica, mia moglie, abbiamo pensato e voluto per noi e per i nostri figli una casa dove “l’utilizzo del suolo e il rispetto dell’ambiente sono stati perseguiti con l’impiego delle migliori tecnologie a oggi disponibili”, senza per questo rinunciare al lato estetico e funzionale. Abbiamo ricercato la semplicità e gli ambienti interni sono stati progettati e realizzati in modo da garantire elevati livelli di confort, con ampia disponibilità di luce naturale, mantenendo nelle fasce ideali i parametri di temperatura, umidità e anidride carbonica. All’esterno abbiamo ricavato degli ampi spazi verdi, giardino, campo da gioco e un orto con serra per la coltura di ortaggi, piccoli frutti, tuberi, legumi e alcune piante da frutto».

La parte più innovativa del progetto?

«Sicuramente l’autosufficienza energetica, che ci permette, con un accumulo termico stagionale, di immagazzinare energia termica quando è disponibile in abbondanza e utilizzarla nei momenti di bisogno. Mi spiego meglio: l’acqua viene riscaldata con il sole l’estate e stoccata in un serbatoio-thermos da 60.000 litri posto nell’interrato della casa, per essere poi usata d’inverno per riscaldare l’intero edificio, senza dover ricorrere ad ulteriori mezzi di riscaldamento e senza spese».

La casa, posta su un versante esposto a sud-sud-est dell’altopiano pinetano, gode di un ampio irraggiamento solare, e già questo è un fattore importante per l’accumulo di energia termica; con tutti i mezzi, poi, offerti dalla tecnologia odierna e dall’esperienza del nostro ingegnere è veramente la casa che ognuno di noi, che ama e rispetta l’ambiente, vorrebbe abitare.

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