Il Pd con gli occhi di Latino guarda alla Levico del 2030 

Verso le elezioni comunali. Il Partito Democratico ha presentato il candidato sindaco e la lista che lo sostiene nella corsa al Municipio. «Torniamo con una visione che guarda diritta al futuro»


Franco Zadra


Levico terme. A tre settimane dalle elezioni amministrative, un vero e proprio election day con anche il rinnovo dei rappresentanti nel Parlamento europeo e la votazione per due collegi uninominali alla Camera per eleggere i deputati che prenderanno il posto di Maurizio Fugatti e di Giulia Zanotelli, Crescenzo Latino ha presentato alla cittadinanza il programma del Partito Democratico e la squadra di candidati che ha composto per cercare di amministrare Levico Terme nei prossimi 6 anni, «ma con una visione che arriva almeno al 2030», ha puntualizzato subito il candidato sindaco.

A sostenerlo nell’incontro in una sala consigliare gremita, il segretario del Partito Democratico del Trentino, Lucia Maestri, il consigliere provinciale Luca Zeni, il candidato alle Europee per il Trentino Professor Roberto Battiston, la Europarlamentare del Pd Isabella De Monte, e la candidata alle suppletive per il collegio Pergine Valsugana Cristina Donei.

Origini casertane

Partito quasi in sordina e giunto per ultimo a presentarsi per questa competizione elettorale, Latino, 66 anni, nato e cresciuto a Maddaloni, in provincia di Caserta, vive in Trentino dal 1979 e da 15 è residente a Levico. Laureatosi con lode all’Università Federico II di Napoli, con una tesi in Igiene e Microbiologia, si dedica professionalmente alla scuola e l’educazione dedicandosi all’insegnamento, e a Trento insegna materie scientifiche per 13 anni, poi è preside e dirigente scolastico per altri tredici. Il programma

Il programma proposto da un «risorto Partito Democratico, dato quasi per morto e sepolto» mira a dare risposte concrete e prospettive alle esigenze di quelle fasce di cittadini di cui l’amministrazione comunale deve avere particolare cura: anziani, giovani, donne, stranieri, sviluppandosi in quattro ambiti, cittadini, ambiente, turismo e lavoro, e istruzione e cultura, come «vera e solitaria alternativa alla corrente sovranista e populista – come è stato definito in molti degli interventi nel corso della presentazione – e antidoto necessario a contrastare l’antipolitica imperante nel nostro paese, che ha prodotto danni devastanti nelle coscienze di una larga fetta della popolazione, che non solo non si reca più a votare ma che crede sempre meno perfino nelle istituzioni democratiche».

Un appello, quello di Crescenzo Latino, molto accorato nonostante la pacatezza del suo discorso, detto a mezza voce dando l’impressione di non voler disturbare.

I canidati del Pd

Si sono presentati quindi i candidati che lo sostengono, e sono: Clara Angeli (80 anni), William Bairon (41), Rosa Calisti (61), Raffaella Castelli ( 44), Andrea Conti (46), Giovanna Fadda (75), Laura Fraizingher (61), Alberto Goio (58), Stefano Moncher (57), Giovanni Moschen (70), Luigi Pedrini (69), Michele Pettenon (47), Maria Cristina Rizzoli (62), e Emanuele Seu (50).

L’idea, forse più forte, portata da Latino è stata quella di riunificare in un unico istituto le tre realtà «frammentarie – ha detto Latino – del settore formativo turistico alberghiero, facendone un polo unico e autonomo, tra il Marie Curie che dipende da Pergine, l’istituto alberghiero che dipende da Rovereto, e l’Alta Formazione di Roncegno, proseguendo quel progetto già implementato dalla precedente amministrazione e che speriamo questa giunta provinciale non vorrà bloccare».













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