Don Farina racconta la storia della Riforma di Lutero
LEVICO TERME. Una storia di progressivo allontanamento, di reciproca voluta incomprensione. Don Marcello Farina ha ripercorso il cinquecentenario dall’inizio della Riforma, i rapporti tra Martin...
LEVICO TERME. Una storia di progressivo allontanamento, di reciproca voluta incomprensione. Don Marcello Farina ha ripercorso il cinquecentenario dall’inizio della Riforma, i rapporti tra Martin Lutero e Papa Leone X nella sala della Cassa Rurale Alta Valsugana a Levico nel corso di un appuntamento organizzato dall’Associazione Chiarentana. Un distacco da Roma che avvenne fra il 1517 e il 1521, quando Lutero con la scomunica per la sua eresia venne considerato nemico della Chiesa e dello Stato. «La Riforma è stata un grande evento europeo - spiega don Farina - una svolta decisiva nella storia del continente». Partirono infatti le trasformazioni che diedero inizio alla secolarizzazione, un’epoca di pluralismo culturale, politico, religioso, ad un maggiore accento alla libertà di coscienza.
La Riforma parte con una “fake news”: «L’esposizione delle 95 tesi, che furono scritte in latino da Lutero, non avvenne sul portone della chiesa del Castello di Wittenberg, si tratta di una leggenda che viene da Filippo Melantone». Lutero si confrontò con Tommaso De Vio ad Augusta, mentre dibatté a Lipsia con Johann Eck, che preparò la bolla di scomunica, le 41 tesi che Papa Leone X firmò il 15 giugno 1520. Lutero rispose con tre testi alla base della Riforma. “Alla nobiltà della nazione tedesca: del miglioramento dello Stato cristiano” dà ai laici, soprattutto nobili e principi, il compito di riformare la Chiesa. Lutero individuò tre ordini di mura nella Chiesa di Roma: un’indebita distinzione tra clero e laici, dal momento che «il battesimo rende tutti sacerdoti, re e profeti», l’interpretazione della Bibbia riservata esclusivamente al clero, la prerogativa del Papa di non essere giudicato da nessuno. Nel “Preludio alla cattività babilonese della Chiesa” Lutero elimina i sacramenti dei quali non parla la Bibbia e mantiene battesimo, eucarestia e penitenza senza intermediari. Infine nel “Della libertà del cristiano” il fatto che Dio giustifica e non giudica, confermato come valore comune nel 1999 in una dichiarazione congiunta della Chiesa cattolica e di quella protestante.
Lutero morì nel 1546 e in un quarto di secolo di Riforma scrisse 800 opere, si sposò con Katharina von Bora. Ma nella sua vita da “rockstar” lasciò anche notevoli ombre, come ad esempio passaggi critici sugli ebrei e il suo atteggiamento violento nel corso della guerra contadina. (m.f.)