Faby C, il rapper di Cles che canta la maledizione del Club27

Peio: Il disco “27” è ispirato alla maledizione del Club27, l’insieme di artisti scomparsi prematuramente all’età di 27 anni: Jim Morrison, Kurt Cobain, Brian Jones, Robert Johnson, Amy Whinehouse,...



Peio: Il disco “27” è ispirato alla maledizione del Club27, l’insieme di artisti scomparsi prematuramente all’età di 27 anni: Jim Morrison, Kurt Cobain, Brian Jones, Robert Johnson, Amy Whinehouse, Janis Joplin, Jimi Hendrix. Tutti loro erano noti per avere un’esistenza portata al limite, una vita di eccessi. Ma il lavoro di Faby C, all’anagrafe Fabiano Cibien, 27enne (non a caso) di Cles, non vuole essere un inno all’autodistruzione. Al contrario, è una riflessione sull’intensità con cui questi artisti hanno vissuto. «Ogni momento era emotivamente degno di essere trasformato in arte, ogni esperienza era fonte di sensazioni, percezioni ed emozioni – spiega il cantante rap – io credo che molti di noi oggi si accontentino di cose che non vogliono, autoconvincendoci che vada bene così. I ritmi frenetici della nostra società ci portano a gioire di piccole illusioni di libertà, ma spesso si entra in un vortice che ci impedisce di esprimere ciò che siamo. Spesso vediamo come nostri traguardi che altri ci predefiniscono, finendo per sparire nella massa. Forse hanno vissuto più loro in 27 anni che noi in una vita intera».

L’esempio che l’artista vuole trarne è quindi quello di vivere davvero, al 100%, capendo cosa fa vibrare l’animo, a prescindere da cosa il mondo ci impone. Per questo il disco parla di ambizioni, di fallimenti, ma anche di determinazione, di ricerca e di esperienze mentali. «Ad esempio, un’esperienza che ha spinto la mia scrittura è stata la paralisi del sonno, di cui a volte soffro – racconta Faby C – si tratta di un disturbo del sonno in cui al risveglio sei cosciente ma il corpo è ancora in fase rem, e ci si trova quindi per alcuni attimi svegli ma paralizzati, con la presenza di alcune lievi allucinazioni visive o uditive». In seguito a uno di questi episodi, Fabiano ha pensato che è proprio come l’arte: «Percepivo voci inesistenti, come fossi in contatto con un’altra realtà, la mia mente era infinita mentre il corpo sparito. La metafora con un mondo artistico come quello del Club27 è stata immediata, e così sono nati l’album e il doppio video/ cortometraggio dei pezzi “Paralisi del sonno” e “Voci dentro me”». Video che è in uscita domani. Il disco, invece, prodotto da Big House e registrato alla Taio Best Sound con progetto grafico di Giordano Mattar, è in uscita – naturalmente – il 27 maggio. È disponibile inoltre il video del pezzo “Club27”, girato da Claudio Zagarini, mentre il quello di “Paralisi del sonno/Voci dentro me” è stato realizzato da Mehdi Ben Temime e Brando Visibelli. «Per me la musica è questo, una continua ricerca, un viaggio – conclude Faby C – spero di poter viaggiare con tutti voi». F.B.













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