«Chiuso il Bar Trafoier dove ti sentivi come a casa» 

A San Bernardo. Più noto in paese come “el todesch” per via dell’origine altoatesina dei primi  titolari, il locale ha accolto tra le sue mura per sessant’anni generazioni di rabbiesi 



Rabbi. Il Bar Trafoier di San Bernardo ha chiuso dopo sessant’anni di onorato servizio. Un fatto al quale la consigliere comunale di Rabbi Franca Penasa ha dedicato una lettera aperta in cui ricorda la storia del locale e soprattutto ringrazia i titolari per esserci stati per tanto tempo per il paese, e non solo come esercenti. Ecco la lettera.

Non solo commercio

«A settembre una luce si è spenta in Val di Rabbi, a San Bernardo, quella dell’insegna del Bar Trafoier, per tutti “el todesch”. La Cristina (Girardi) ha preso dopo quarant’anni la decisione, certamente sofferta, di salutare clienti e amici e prendersi il tempo del suo riposo anche se, come lei stessa ammette sottovoce, con tutte le persone che giornalmente incontrava nel suo bar la relazione non era solo di natura commerciale ma, come avviene nei nostri paesi di montagna, aveva un carattere di umanità. Al bar la gente si incontra, si parla, legge il giornale e lo commenta insieme, viene ascoltata, riceve le notizie buone e cattive che contraddistinguono la vita di ogni giorno e la Cristina, senza dubbio, ha donato tempo, ascolto, parole d’incoraggiamento e con i giovani magari anche qualche rimprovero, proprio come si fa in una famiglia o fra amici intimi. Proprio per questo mancherà a tutti».

L’arrivo del “todesch”

«Lei ha portato avanti il bar di famiglia che per la valle ha una storia particolare. Il signor Mattia Trafoier, suo suocero, nativo di Santa Geltrude in Val d’Ultimo, decise di acquistare il bar nel 1958 in quanto egli aveva già buoni rapporti con gli abitanti di Rabbi essendo il proprietario del Rifugio Lago Corvo. Così, dopo che la sua casa a S. Geltrude venne distrutta da un incendio, con sua moglie, la signora Federica (Frida) Frei, si trasferirono in Val di Rabbi con i figli. Il loro bar venne subito chiamato “el todesch” (in dialetto il tedesco).

La gestione della signora Frida andò avanti fino al 1979 ed ancora oggi, dopo tanto tempo dalla sua morte viene ricordata come una persona molto gentile e sorridente, con quel suo accento sudtirolese che non perse mai».

Il sorriso della Cristina

«Dal 1979 al 2019 la gestione del bar è passata a Cristina nuora della signora Frida. Per tutti questi anni, in inverno come in estate, nelle giornate belle come in quelle brutte a San Bernardo il Bar Trafoier è rimasto aperto e la Cristina ti accoglieva con il suo sorriso facendoti sempre sentire a casa. Quanti giovani delle diverse generazioni hanno fatto festa nella tavernetta del bar Trafoier, ai tempi miei con il primo Juke box; quante volte ci si è trovati lì dopo una riunione serale per bere qualcosa insieme prima di salutarsi, dopo la messa della domenica per scambiarsi le notizie del paese, infreddoliti per un caffè caldo nelle giornate d’inverno, al rientro dopo una bella sciata, i coscritti prima della partenza per la festa annuale, i parenti dopo un funerale di un loro caro: ecco, il bar per una comunità è tutto questo, il posto dove trovi sempre qualcuno con cui parlare per condividere, a volte, anche momenti di malinconia».

Ponte con il Südtirol

«Il Bar Trafoier aveva anche un valore in più, era il collegamento sociale della Val di Rabbi con la vicina Val d’Ultimo. Quanto capitava al di là della montagna, appunto in Val d’Ultimo, lo si sapeva dalla Cristina ed infatti, oltre ai manifesti della Ferrari vi era un grande manifesto di Dominik Paris, che tutti ammiravamo e sentivamo quasi uno di noi, perché in quel luogo la vicinanza con gli amici sudtirolesi la sentivi di più.

Credo quindi di interpretare il sentire di molti miei convalligiani nel porgere un grazie sincero a Cristina per tutti questi anni nei quali ha dato alla nostra Valle un ottimo servizio, con l’augurio che ora possa godere del meritato riposo».













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