Nel Giorno della memoria a Trento è stato ricordato monsignor Nicolini, il trentino “Giusto fra le nazioni”
Durante la cerimonia sono state consegnate anche le medaglie d'onore alla memoria di 7 internati militari
TRENTO. È una figura straordinariamente moderna quella di monsignor Giuseppe Placido Nicolini, il Giusto fra le nazioni di origine trentina che oggi è stato al centro del dialogo tra il sindaco Franco Ianeselli e l'arcivescovo Lauro Tisi durante la cerimonia ufficiale del Giorno della memoria a Palazzo Geremia.
"Monsignor Giuseppe Placido Nicolini portò sempre con sé la concretezza e l'attaccamento ai valori familiari e alla sua terra trentina", ha dichiarato l'arcivescovo, sollecitato dalle domande della giornalista Paola Siano.
Il sindaco Ianeselli - si legge in una nota - ha messo in luce come il vescovo Nicolini sia riuscito a evitare che Assisi precipitasse nel baratro di disumanità in cui era finita l'Europa intera: "Primo Levi ha scritto che Auschwitz "è intorno a noi, è nell'aria", come una sorta di infezione. Ecco, per restare alla metafora di Levi, il virus dei lager minacciava anche Assisi durante l'occupazione tedesca. Il vescovo Nicolini impedì che dilagasse assumendosi dei rischi in prima persona. Mentre in Italia c'era chi faceva il delatore e segnalava gli ebrei nascosti alle autorità, Nicolini andava controcorrente: lui gli ebrei li nascondeva, li salvava, violando la legge e fabbricando documenti falsi". Il dialogo tra il sindaco e l'arcivescovo è stato preceduto dall'intervento di Mario Cossali, presidente dell'Anpi del Trentino, che si è soffermato sulla figura di monsignor Nicolini sottolineandone la grande generosità. Al termine della cerimonia ufficiale, dopo i saluti del Commissario del Governo Filippo Santarelli e dell'assessore provinciale Simone Marchiori, c'è stato l'intervento del generale Roberto Riccardi, Comandante della Legione Carabinieri trentino, sulla memoria dei sopravvissuti. Infine, la consegna delle medaglie d'onore alla memoria di sette internati militari italiani: Cornelio Cramerotti, Vito Digiesi, Alfonso Galazzini, Guglielmo Girardi, Aldo Menardi, Tranquillo Orsingher e Bruno Pellegrini.