Seppi pronto a tagliare i fondi alla Joy Val di Non Alps spa 

La protesta. Il sindaco di Ruffré Mendola non ce l’ha con la società, ma con la Provincia che non ha ancora approvato il piano di finanziamento indispensabile per il futuro degli impianti


Giacomo Eccher


Coredo. All’assemblea della Joy Val di Non Alps, alias Altipiani Val di Non spa, di ieri (di cui daremo conto domani) non c’era per gravi motivi familiari, ma il sindaco di Ruffré Mendola, Donato Seppi, è riuscito ugualmente a mettere una pesante ipoteca sul futuro della società impiantistica con una lettera di cui è stato latore il suo vice Gianni Seppi, storico imprenditore del passo Mendola. Un vero e proprio ultimatum quello dell’ex consigliere provinciale di Bolzano anche se ha dato atto ai sindaci, in primis ai capifila (Predaia e Cavareno, rispettivamente per l’impianto del Roén e della Predaia, mentre per il monte Nock il capofila è lo stesso comune di Ruffré) di aiutare, condividere ed assieme affrontare le numerose problematiche che i sindaci sono stati chiamati a risolvere in tutti questi anni “con la presenza fisica e mentale ma soprattutto con l’impegno annuale di versare come amministrazioni alla Joy Val di Non fiumi di denaro affinché essa viva e prosegua nella sua importantissima attività sportiva, turistica e, se vogliamo, anche culturale”.

Tutto inutile perché, con sorpresa, la Provincia non ha fino ad ora deciso di approvare il piano di sviluppo approntato da tempo. “Dopo diversi incontri, telefonate, mail e quant'altro, inoltrate all'Assessorato competente- scrive Seppi - riscontriamo la totale assenza di garanzie per il futuro della società impiantistica considerato che, a tutt'oggi, non abbiamo ancora ricevuto risposte. Ora la situazione, davvero grave, impone prese di posizione pesanti, seppure serene, che pongano la Provincia nelle condizioni di prendere atto che, così come stanno le cose, causate esclusivamente dal suo totale e palese disinteresse per l’alta valle di Non, non possono proseguire”.

La posizione del Comune di Ruffré che sarà portata in consiglio comunale il 4 agosto, a pochi giorni dallo scioglimento, è sintetizzata in queste poche parole: sospensione immediata di ogni finanziamento comunale se entro la data concordata del 15 settembre non verrà approvato dalla Provincia il piano di finanziamento e non saranno quindi garantite tutte le opere in esso previste. Si chiede altresì alla Joy Val di Non di bloccare definitivamente la seggiovia della Mendola nella stessa data. “Non intendiamo infatti procedere oltre nel contribuire, con denaro pubblico comunale, a mantenere in essere una situazione che non ha futuro e che si prospetta come una breve ma inesorabile agonia. Mi auguro che tutto quindi si risolva al meglio entro la data stabilita. Aggiungo, per eventuali interessati che anche la mia candidatura a sindaco di Ruffré segue la stessa logica. Presenterò lista e programmi entro le date stabilite dalla legge elettorale riservandomi di ritirare la mia candidatura nella giornata del 16 settembre se il problema non verrà risolto. Non è infatti possibile procedere oltre nel dare la propria disinteressata disponibilità per governare un paese e una alta valle di Non abbandonato a se stesso dalla Provincia e dai suoi rappresentanti”.













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