Brusino. Solenne inaugurazione giorni fa per il restauro della cappella votiva di San Rocco a Brusino, che era stata promessa dalla comunità per porre fine al flagello di vite umane (circa 140 persone) a causa del colera del 1836, ma che per una serie di contrattempi, fra cui le risorse finanziarie, venne realizzata 16 anni più tardi (nel 1852) in margine alla strada comunale di collegamento con Vigo Cavedine.

A 70 anni di distanza si realizzò un sostanziale intervento non solo di restauro, ma di modifica con lo spostamento dell’ingresso da est ad ovest (e conseguente traslazione dell’altare) a causa della realizzazione dell’allora nuova strada di collegamento da Cavedine a Drena. Anche in anni più recenti vennero effettuati dei lavori di manutenzione fino a quello terminato qualche mese fa. Si è trattato di un intervento conservativo con la rimozione degli strati cementizi del basamento ed in alcuni tratti delle pareti interne; riguardo all’interno, è stata rimossa la pavimentazione e l’intonaco cementizio fino a 2 metri di altezza. Sono stati effettuati dei lavori di consolidamento e sistemazione del cornicione sottogronda ed interventi di pulitura (descialbo) e sistemazione (fessurazioni, rigonfiamenti, …) delle pareti esterne. Si è poi effettuato il rinzaffo con intonaco areato delle pareti sia interne che esterne ed infine si è intervenuti sulla nuova pavimentazione interna, posta su un vespaio areato mediante “igloo” con delle bocchette laterali per favorire la ventilazione ed impedire fenomeni di risalita dell’umidità sulle pareti interne.

Alla cerimonia inaugurale è intervenuta, oltre alle autorità comunali che hanno fortemente voluto l’intervento (la sindaca Maria Ceschini e l’assessora alle attività culturali Beatrice Pedrotti), buona parte della cittadinanza per un avvenimento di riqualificazione che affonda le radici nella storia comunitaria. In margine all’inaugurazione della cappella si è potuta ammirare, sotto i caratteristici portici del paese, la mostra di vecchie foto, che ricostruiscono la storia del paese; un’iniziativa quest’ultima realizzata dal Gruppo Ana di Cavedine. M.B.