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«Vittorino dialoga con Dio» folla per l’addio all’ex maestro

PIEVE DI BONO - PREZZO. Ieri a Pieve di Bono c’erano valligiani, rappresentanti politici e delle istituzioni nonché la banda sociale ad accompagnare al camposanto l'insegnante Vittorino Tarolli,...


di Aldo Pasquazzo


PIEVE DI BONO - PREZZO. Ieri a Pieve di Bono c’erano valligiani, rappresentanti politici e delle istituzioni nonché la banda sociale ad accompagnare al camposanto l'insegnante Vittorino Tarolli, fratello dell’ex senatore Ivo, deceduto ieri l'altro all'età di 76 anni. Era storico e scrittore, oltre che essere stato referente di più associazioni nonché vice e poi presidente del Bim del Chiese. Sull'altare ad ufficiare la funzione funebre il reverendo arciprete don Vincenzo Lupoli. Al fianco della bara la moglie ed i figli nonché il fratello Ivo e la moglie Adriana. La corale diretta da Cornelio Armani ha intonato da subito “Verità” e poi “Eccomi”, mentre all'organo per l'accompagnamento c'è Tiziano Armani.

All'omelia don Lupoli parla con il cuore in mano, evidenziando la figura e i valori di Vittorino. «La fede che ha attraversato la vita di quest'uomo non è stata superficiale o di facciata, ma un vero serbatoio di speranza attraverso il quale attingere per dare senso ai suoi giorni». Il prete, che ora gestisce le due unità pastorali del Chiese, si rivolge a moglie e figli e guardandoli da aggiunge: «A voi cari resta la certezza che avendo combattuto la buona battaglia ora Vittorino è già in paradiso a vivere una nuova vita senza dolore e senza fatiche dove dialogando con Dio troverà pace e risposte agli interrogativi della vita».

Poi tocca ad uno dei figli tracciare e ricordare la figura del genitore, come faranno successivamente sia il delegato dell'associazione dei fanti Roberto Bagozzi, il presidente della banda di Pieve di Bono Penasa e per ultimo il sindaco di Castello, paese di Vittorino, Stefano Bagozzi. «Noi di Castello ti saremo sempre grati e riconoscenti per il profondo legame che hai sempre dimostrato alla tua e nostra comunità. Caro maestro, da vivi nessuno di noi è profeta in patria, ma pochi hanno l'onore e il privilegio di lasciare un segno indelebile nella storia. Tu Vittorino sei e sarai sempre uno di loro».













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