Val di Fassa, gli sfollati rientrano in case e hotel. Tubi nelle strade per far defluire l'acqua
Fatto brillare un masso a monte di Muncion. Sopralluoghi con i droni: un altro masso minaccia una casa che resta evacuata
LE FOTO/1. Acqua e fango dopo la notte di paura
LE FOTO/2. Tubi nelle strade per far defluire l'acqua
VAL DI FASSA. Situazione sotto controllo nei territori comunali di San Giovanni di Fassa, Mazzin e Campitello di Fassa, dopo la bomba d’acqua che ieri sera (5 agosto) ha provocato numerosi smottamenti nei diversi centri abitati. Lo fa sapere la Provincia. Nel corso del tardo pomeriggio di oggi è previsto il rientro di tutte le persone nelle strutture ricettive evacuate precauzionalmente e nelle abitazioni lambite dalle colate di fango. Sono circa un centinaio le persone che, per quasi 24 ore, sono state ospitate nella palestra comunale di Pozza di Fassa.
I Vigili del fuoco volontari di Pozza e Vigo di Fassa ed i colleghi dei distretti Fassa, Fiemme e Primiero stanno completando in queste ore la pulizia delle strade, mentre vengono posate le tubature per favorire il deflusso delle acque.
Il rapido ritorno alla normalità, grazie all’impegno di decine di uomini e donne della Protezione civile del Trentino, è stato confermato nel corso della riunione di coordinamento, alla presenza del presidente della Provincia Maurizio Fugatti, dei sindaci e degli amministratori del territorio, oltre che dei rappresentanti di tutte le forze scese in campo: Vigili del fuoco volontari, Corpo permanente dei Vigili del fuoco di Trento, Arma dei carabinieri, Croce rossa, Servizio bacini montani, Servizio geologico, Servizio antincendi e protezione civile, Servizio gestione strade, Corpo forestale del Trentino, Servizio foreste e Servizio prevenzione rischi e Cue.
I tecnici hanno provveduto al brillamento della roccia di 25 metri cubi a monte dell’abitato di Muncion. I sopralluoghi anche con l’ausilio dei droni hanno consentito l’individuazione di un nuovo masso di dimensioni ancora superiori che si trova a poca distanza da un’abitazione. Si tratta dell’unica struttura che resterà evacuata fino a lunedì, quando è prevista la demolizione della roccia. Nel frattempo, le 5 persone che risiedono in quella casa saranno ospitate da familiari e amici.