Concertini all’aperto, Confesercenti chiede lo stop alla Scia

La Segnalazione certificata di inizio attività fu introdotta dopo i fatti di Torino del 2017 (morirono tre persone). Peterlana (Fiepet): «La Provincia convochi un tavolo con gli operatori»



TRENTO. "Siamo in cerca di una soluzione in merito al caos burocratico nell'organizzazione di concertini e piccoli eventi all'aperto per i pubblici esercizi. Quello che chiediamo è che la Provincia si faccia carico di convocare un tavolo operativo, con tutti i soggetti coinvolti, per arrivare ad una soluzione, entro aprile, quando si apriranno le richieste dei pubblici esercizi e dei bar per organizzare piccoli concertini e intrattenimenti musicali all'aperto". La richiesta di un intervento risolutorio arriva da Massimiliano Peterlana, vicepresidente di Confesercenti e presidente di Fiepet.

La questione - ricorda una nota di Confesercenti - riguarda la musica e il piccolo intrattenimento all'esterno dei pubblici esercizi che vogliono realizzare spettacoli dal vivo. A livello provinciale, i gestori di un locale, ogni volta che decidono di organizzare un'attività di spettacolo e intrattenimento all'esterno del proprio locale, devono essere in possesso della Scia, ovvero della Segnalazione certificata di inizio attività presentata al Servizio polizia amministrativa provinciale.

La Scia, che equivale a una certificazione di idoneità degli spazi per una serata musicale, è una relazione tecnica che deve essere redatta da un professionista iscritto dall'albo con un costo che può variare dai 200 ai 500 euro. E chi non ottempera questa disposizione si trova a dover pagare una multa che supera i 500 euro. Non solo. La Scia, introdotta in seguito ai fatti di Torino del 2017 in occasione della finale della Champions League quando morirono tre persone e 1672 rimasero ferite, stabilisce regole ferree in materia di sicurezza per manifestazioni all'aperto con una distorsione: mette sullo stesso piano grandi eventi da migliaia di persone e il concertino di un bar.

Per risolvere la situazione Confesercenti del Trentino chiede quindi che la Provincia diventi cabina di regia per la convocazione di un tavolo urgente che metta sedute Categorie economiche, Consorzio dei Comuni e Commissario del Governo per arrivare alla variazione della legge provinciale che ha recepito la disposizione nazionale.













Scuola & Ricerca

In primo piano