Centro storico blindato per il mercatino di Natale 

Riunione, ieri, del tavolo della sicurezza in vista della manifestazione che inizia fra una settimana: disagi e costi alti per la collocazione dei new-jersey


di Gianluca Marcolini


ARCO. Il mercatino di Natale di Arco verrà blindato per ragioni di sicurezza, in ottemperanza alle disposizioni in materia di antiterrorismo introdotte dopo gli attentati dei mesi scorsi. Misure che anche nell’Alto Garda stanno rendendo la vita dura agli organizzatori delle manifestazioni più importanti. È accaduto in estate, in occasione del Rock Master, ricapiterà domenica con la Move it, la mezza maratona che vedrà al via 6.000 podisti (Arcese metterà a disposizione i propri Tir per proteggere le strade della corsa), e succederà fra una settimana quando verrà inaugurata la nuova edizione del mercatino natalizio, evento che richiama ad Arco, ogni anno, migliaia di visitatori.

Intorno alla Collegiata, in piazzale Segantini e nella piazza del municipio fervono, in questi giorni, i lavori di preparazione delle casette che apriranno i battenti venerdì prossimo ma il lavoro più gravoso lo stanno portando avanti gli organizzatori, gli amministratori e le forze dell’ordine. Infatti, c’è da capire come muoversi rispetto alle misure di protezione richieste dalla Questura.

Ieri mattina, negli uffici di Assocentro, in viale delle Palme, si è svolta una riunione per fare il punto della situazione. Presenti, oltre al presidente di Assocentro Andrea Cobbe e al segretario Gianni Angelini, anche il sindaco Alessandro Betta, il suo vice ed assessore al commercio Stefano Bresciani, il comandante della Polizia locale Marco D’Arcangelo, la sua vice Graziella Chisté, il comandante dei vigili del fuoco di Arco Stefano Bonamico e Niko Posenato, consulente esperto nel campo della sicurezza. La riunione si è conclusa rinviando ogni decisione ad un successivo sopralluogo per capire, metro alla mano, come e dove piazzare i “new-jersey” in cemento previsti dalla legge per gli eventi di un certo spessore. Perché l’unica cosa certa, uscita dall’incontro di ieri, nonostante le perplessità di Assocentro e Comune, è l’inevitabilità del posizionamento delle barriere antisfondamento previste dalla legge sull’antiterrorismo.

Come e dove saranno piazzate queste barriere toccherà a forze dell’ordine, organizzatori e tecnici stabilirlo sulla base delle indicazioni provenienti dalla Questura di Trento. Una misura, quella dei “new-jersey”, che male si adatta ad una manifestazione come il mercatino di Natale che dura quasi due mesi, dalla metà di novembre ai primi di gennaio, ma che si svolge soprattutto durante i fine settimana costringendo, pertanto, ad un continuo via vai delle barriere in cemento che dovranno essere collocate, tolte, collocate e di nuovo tolte per tutta la durata della manifestazione, con un costo non indifferente tra il noleggio delle protezioni (si parla di circa 500 euro ogni volta), il trasporto e la messa in opera (il sindaco Betta sta pensando di far intervenire il cantiere comunale) e anche l’ingaggio degli addetti alla vigilanza. In buona sostanza si parla di una spesa di qualche decina di migliaia di euro che graverà sulle finanze dell’Assocentro e del Comune. Senza contare il disagio provocato ai visitatori e agli operatori commerciali e turistici. La collocazione dei new-jersey, tra l’altro, dovrà essere studiata anche per consentire il passaggio dei mezzi di soccorso (vigili del fuoco, ambulanze, forze dell’ordine) in caso di emergenza. Insomma, una bella gatta da pelare.













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