Bonus bici, 313 domande: ben 292 per quella elettrica
Un successo ad Arco. In un quarto d’ora le richieste erano un centinaio sul sito del Comune La giunta Betta si è resa disponibile a compartecipare al contributo per accontentare tutti
Arco. Gli arcensi hanno tanta voglia di bicicletta. Talmente tanta che dopo un quarto d’ora dall’apertura del servizio di richiesta on line sul sito del Comune per l’assegnazione del contributo provinciale, lunedì mattina, il numero dei richiedenti ha raggiunto la soglia del centinaio, finendo addirittura per creare problemi di gestione informatica peraltro subito risolti. Alla fine il numero delle domande è stato di 313: le più ambite le city bike a pedalata assistita elettricamente, per le quali si sono mossi in 292. Ma lo stanziamento della Provincia a tutt’oggi non permette di soddisfare tutte queste richieste: a conti fatti, se si dovessero realmente assegnare a tutti i contributi promessi, servirebbe una cifra pari a 175mila euro all’incirca, mentre il budget assegnato da Trento si ferma a 60mila euro.
Per questo la giunta del sindaco Betta ha preso in esame la questione e ha deciso di chiedere alla Provincia un’integrazione al finanziamento iniziale: stando alle attuali risorse disponibili, infatti, potrebbe essere accontentato solo un terzo dei cittadini intenzionati a rivoluzionare il loro sistema personale di mobilità. Un’occasione sprecata per l’amministrazione, che ha così scelto di fare domanda ufficiale al vicepresidente della giunta provinciale Mario Tonina perché si provveda ad aumentare lo stanziamento. È vero che le regole del gioco erano chiare fin dall’inizio e che si sapeva che ad avere soddisfazione sarebbero stati solo i primi richiedenti. Tuttavia pare poco opportuno rispondere picche a chi ha comunque preparato tutta la documentazione con tanto di marca da bollo solo perché è riuscito ad accedere al portale non prima delle 9.15. Senza considerare lo straordinario effetto economico che l’ampliamento del contributo avrebbe sui rivenditori, chiusi da due mesi, e sulle aziende produttrici. E pur di raggiungere questo risultato, l’amministrazione arcense si è detta anche disponibile a compartecipare parzialmente alla maggiore spesa con risorse proprie, integrando la somma che la Provincia decidesse di riassegnare ai singoli comuni con denaro prelevato dalle casse comunali. A testimonianza della volontà di provare ad incentivare in ogni modo possibile quel sistema di mobilità alternativo necessario per allentare dal centro storico la morsa del traffico veicolare.