È già scesa la neve sul nuovo Antermoia
Inaugurazione in clima invernale per il rifugio gestito da Almo Giambisi. Il freddo non ha scoraggiato i tanti satini
FIEMME FASSA. Ci ha pensato la prima neve della stagione a rendere l’evento ancor più suggestivo e ad impreziosire la cerimonia di per sè già importante. Agli impavidi escursionisti che hanno partecipato alla inaugurazione del rifugio Antermoia, nel Gruppo del Catinaccio, il meteo ha voluto regalare un anticipo di inverno, con un paesaggio quasi invernale e particolarmente adatto alle fotografie ma la cosa, giudicata bene augurante dagli uomini della montagna, non è affatto dispiaciuta.
Lo dimostra il numero, una settantina di persone, di partecipanti all’evento che si è svolto sabato al rifugio Antermoia. Tutti saliti a salutare questo nuovo gioiello tecnologico gestito da Almo Giambisi con i soci Sat accompagnati in quota dal presidente Claudio Bassetti, dalla vicepresidente Maria Carla Failo e dal responsabile della Commissione Rifugi Renzo Franceschini.
A dir poco lusinghieri i giudizi (tutti di grande apprezzamento) che si sono uditi durante la cerimonia ad incominciare dagli interventi della Procuradora General de Fascia Elena Testor e della sindaca di Mazzin di Fassa Nicoletta Dallago, le quali hanno riconosciuto il valore dell’opera realizzata da SAT, dopo un lunghissimo e travagliato iter burocratico.
Commossi, durante l’apposizione della targa intitolata ad Elena Pajan il presidente della Fondazione Pajan Parola, ingegner Pierluigi Parola ed il vice presidente, i quali hanno contribuito alla edificazione del rifugio con una donazione di 150 mila euro, mentre complessivamente il nuovo edificio è costato 1.700.000 euro, finanziato al 90% dalla Provincia. Presenti alla cerimonia di inaugurazione anche il progettista, geometra Livio Noldin e i titolari dell’impresa di costruzione, la Costruzioni Mazzel S.r.l., ai quali sono state riconosciute qualità, puntualità nella consegna e grande professionalità, nonostante le condizioni difficili dei due anni di lavoro, principalmente nell’estate 2014 molto piovosa.
«Come soci sostenitori di Dolomiti Unesco – ha dichiarato il presidente Claudio Bassetti durante la cerimonia di inaugurazione – dobbiamo tenere fede ad un impegno di coerenza con tutto ciò che concerne l’ambiente, anche, come in questo caso, con una attenzione speciale al risparmio energetico e ad un oculato utilizzo e sfruttamento delle acque, oltre ad un inserimento paesaggistico adeguato al pregio dell’ambiente circostante. E siamo particolarmente soddisfatti perché quest’opera ha dimostrato che l’idea di migliorare con coerenza risulta essere non solo auspicabile, ma oggettivamente praticabile».
La giornata di festa ha dato modo ai partecipanti di godere anche del bellissimo contesto scenografico offerto dall’ambiente montano, uno dei più suggestivi dell’intero Trentino.