Montagna

Il nuovo presidente Ferrari: «Una Sat inclusiva per governare i cambiamenti della montagna»

Ingegnere ambientale, 45 anni, ha raccolto il testimone da Anna Facchini: «Tenere e rinnovare sinergie con chi opera in montagna, dai soccorritori alle guide alpine, agli ordini professionali»



TRENTO. Cristian Ferrari, 45 anni, ingegnere ambientale, già presidente della Commissione Glaciologica Sat dal 2020, è il 33° presidente della Sat. Lunedì 6 maggio il Consiglio Centrale lo ha eletto alla guida del sodalizio,  vicepresidenti Cinzia Fedrizzi e Riccardo Giacomelli. Confermato segretario Carlo Ancona, membri di giunta Franco Tessadri, Alessandro Rossi, Massimiliano Corradini. Ieri il nuovo direttivo è stato presentato alla Casa della Sat in via Manci a Trento.

«Nel periodo che ha preceduto le nomine – ha detto il neopresidente - abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con i colleghi consiglieri, con i presidenti di sezione, con i soci e abbiamo percepito come questo mondo alla fine abbia una base molto solida e sana. Riuscire a superare i 150 anni, con la voglia di crescere, di confrontarsi e di mettere sul tavolo anche idee forti e diverse dimostra come ci sia tanta vitalità in questa associazione».  

Le attività del sodalizio sono tantissime «e siamo quasi ancora pochi – ha ricordato Ferrari – per riuscire a coprirle tutte, il nostro obiettivo è quello di garantire la sostenibilità economica ed ambientale di tutte le nostre attività, siano esse la sede centrale, le sezioni, i nostri rifugi, i sentieri, le nostre scuole di alpinismo e i gruppi giovanili. Crediamo sia importante tenere e rinnovare sinergie con gli altri attori che operano nel mondo della montagna; con coloro che in montagna avvicinano le persone, come le guide alpine e gli accompagnatori; coloro che in montagna soccorrono escursionisti e alpinisti, come il Soccorso Alpino Trentino; coloro che curano le montagne dei trentini, come la Provincia e tutti i suoi servizi, con cui la SAT già fortemente collabora; con chi promuove la frequentazione della montagna; con gli Ordini Professionali con cui abbiamo iniziato recentemente a collaborare per i lavori sui rifugi». Con tutti, per Ferrari, vanno «trovati e condivisi obiettivi e limiti per portare avanti uno sviluppo armonico di questo ambiente che non è nostro e che dobbiamo cercare di lasciare ‘un po’ meglio di come lo abbiamo trovato’».

Per la Sat è importante il rapporto con il mondo della cultura e dell’istruzione trentina, con l’Università così ricca di tanti giovani che frequentano la montagna e che ha le competenze per aiutarci a portare avanti progetti. «Ricordo con piacere il lavoro condiviso gli altri Istituti di Cultura e Ricerca, i Musei, i Parchi, le altre associazioni. Ricordo con piacere che la nostra è e vuole essere un’associazione inclusiva», ha detto Ferrari.

Un pensiero e un ringraziamento sono stati rivolti a chi lo ha preceduto: «Ringrazio – ha proseguito Ferrari - in primis la presidente Anna Facchini e le vicepresidenti Iole Manica ed Elena Guella. Dopo una presidenza al femminile, la SAT ancora una volta dimostra di sapersi rinnovare. La Sat ha una presidenza tra le più giovani del Sodalizio».













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