Zeni, l’uomo che «osa» sfidare Oss

Domani si decide la presidenza delle attività di servizio di Confcommercio. «Abbiamo bisogno di liberare nuove energie»


di Rosario Fichera


TRENTO. Urne aperte domani all’Associazione delle attività di servizio della provincia di Trento: l’Assemblea generale dei soci dell’organizzazione sarà chiamata a eleggere il nuovo presidente e i componenti del consiglio direttivo. Un avvenimento rilevante per il mondo del commercio, del turismo e del terziario provinciale, soprattutto per due motivi: il peso che ha l’associazione all’interno di Confcommercio Trentino e la “contesa” tra i due candidati: il presidente uscente Mario Oss, figura molto nota nel mondo associativo, al vertice per molti anni, tra i numerosi incarichi ricoperti, della Seac (gioiello di famiglia dell’Unione commercio turismo e servizi) e lo sfidante Sandro Zeni, assicuratore, figura altrettanto nota, già membro di giunta camerale per cinque anni.

Una contesa di cui si è discusso molto in questi ultimi giorni e che ha già surriscaldato il clima che contrassegnerà l’appuntamento elettivo di domani.

Anche se Zeni, criticato per il metodo con il quale ha formato la sua lista (chiamata “Nuovi orizzonti”) giudicato dagli avversari poco trasparente, ha gettato acqua sul fuoco, evidenziando che la sua non è stata una scesa in campo “contro” qualcuno, ma “per” qualcuno. E quel qualcuno sono gli associati, per i quali ha deciso di mettersi in gioco.

«Negli ultimi dieci anni – ha spiegato Zeni - abbiamo vissuto due rivoluzioni industriali, l’infrastruttura internet e l’affermazione dei social che hanno cambiato radicalmente il modo di vivere l’impresa e il rapporto con i consumatori. Non solo: c’è stata una grande spinta da parte dei giovani che volevano imparare il “mestiere” associativo. Di fronte a questi nuovi scenari ho quindi prospettato, già nel mese di marzo scorso, al presidente Oss un cambio di passo, proponendomi come coordinatore di un nuovo gruppo. All’inizio il presidente non mi ha detto di no, ma poi alla fine, un mese e mezzo fa, ha sciolto le riserve, ricandidandosi alla presidenza. A questo punto, dato che mi ero già esposto, ho costruito una lista, con la quale ci confronteremo domani con il vecchio gruppo dirigente, del quale io stesso facevo parte».

Chiedendo in concreto a Oss di fare un passo indietro?

«Ritengo che due mandati consecutivi siano più che sufficienti dal punto di vista anche statutario. Se eletto proporrò una riforma statutaria in tal senso e inoltre farò in modo che tutte le nostre categorie siano rappresentate a livello del Consiglio direttivo. La nostra è un’associazione eterogenea, dove sono presenti vari mondi ed è giusto che tutti siano rappresentati, facendo sintesi nei confronti della politica per raggiungere il massimo degli obiettivi».

Quindi domani proporrà più spazio per tutti, a cominciare dai giovani?

«Noi abbiamo bisogno di liberare energia e per farlo dobbiamo ascoltare di più la base, ascoltare di più i giovani. Dobbiamo assolutamente dialogare con la base, per creare energia positiva, da incardinare poi in contenuti. In questo modo saremo in grado di costruire un nuovo modello di comunità d’impresa viva. Per portare avanti insieme le istanze nei confronti della politica e raggiungere degli obiettivi occorre essere propositivi, avere la capacità di dire noi la pensiamo così, ma su elementi che abbiano valore in termini di proposta. Vorremmo quindi creare un clima positivo in seno al consiglio direttivo e in termini di contenuti. È questo ciò che contraddistingue il nostro programma».













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