Stenico, il castello ricco di storia in un’area d’arte

STENICO. Viene presentato stasera alle 20.30 nella Sala del Consiglio del Palazzo Comunale di Stenico, il volume “Dal castello di Stenico ai castelli delle Giudicarie. Itinerari d’arte e di storia”,...



STENICO. Viene presentato stasera alle 20.30 nella Sala del Consiglio del Palazzo Comunale di Stenico, il volume “Dal castello di Stenico ai castelli delle Giudicarie. Itinerari d’arte e di storia”, realizzato nell’ambito del progetto promosso dalla Fondazione Caritro e dedicato alla valorizzazione del territorio delle Giudicarie. Si tratta di una guida illustrata in formato “leggero”, adatta a viaggiatori e curiosi interessati alla scoperta delle principali attrattive di un’area ricca di tesori culturali, immersi in un paesaggio di suggestiva bellezza. L’agile volume di itinerari pone al centro dell’attenzione i castelli: l’esplorazione dei luoghi fortificati che costellano il panorama giudicariese e le aree contigue è il filo conduttore di appassionanti percorsi d’arte e di storia, che si soffermano, “lungo la strada”, sulle più rimarchevoli occasioni di sosta. Il lettore troverà infatti, insieme a manieri e borghi murati, bastie e strutture daziarie, la segnalazione di importanti aree archeologiche, di chiese, palazzi, centri abitati. L’ideale punto di partenza è il Castello di Stenico, principale realtà monumentale della zona e sede di rappresentanza Unesco per la Riserva della Biosfera Alpi ledrensi e Judicaria. La visita all’antica residenza, che è attualmente una delle sedi del complesso museale del Castello del Buonconsiglio, offre la possibilità di scoprire un luogo affascinante e prestigioso, ma anche di immergersi in un importante capitolo di storia. Dalle pagine della guida apparirà infatti chiaro al viaggiatore il ruolo strategico che questo territorio, compreso tra il lago di Garda e le pendici alpine dell’Adamello e del Brenta, ha svolto nel corso del tempo. Ma c’è un’ altro motivo di interesse: le varie tappe degli itinerari sono infatti introdotte da una suggestione letteraria. L’autore, Michele Dalba, premette infatti ad ogni testo descrittivo una breve citazione. Il castello, oggi sede museale, ospita nelle sale dipinti e oggetti di arti applicate provenienti dalle collezioni provinciali: una significativa testimonianza di creatività e perizia degli artisti e artigiani che lavorarono nel territorio trentino nel corso dei secoli. Si possono ammirare dipinti con paesaggi, scene sacre e ritratti di eminenti personaggi della storia trentina eseguiti da Giovan Battista Lampi, celebre ritrattista nelle più importanti corti europee della seconda metà del Settecento.(c.l.)













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