Ucciso da un'overdose nel parcheggio
Diego Iobstraibizer, 39 anni, è stato trovato nell'auto vicino alla Trento-Malé
TRENTO. La droga è tornata ad uccidere a Trento. Un uomo di 39 anni, Diego Iobstraibizer, originario di Fierozzo ma residente a Rovereto, è stato trovato morto ieri pomeriggio, all'interno di un'auto, nel parcheggio della Trento Malé. Sono in corso accertamenti, ma il decesso sembra essere stato provocato da un'overdose. A notare l'uomo, che da anni combatteva con la tossicodipendenza, è stata una passante. Ma quando sono arrivati i soccorsi non c'era più niente da fare. L'allarme è scattato attorno alle 15.30. L'uomo è stato trovato al posto di guida, accasciato su un fianco. Sulla morte indaga la squadra mobile della questura, ma tutto lascia pensare che ad uccidere Diego Iobstraibizer, classe 1972, sia stata l'eroina. Nella Toyota Corolla grigia, parcheggiata accanto ad altre macchine, solo un accendino e un pacchetto di fazzoletti sul sedile del passeggero, e una chiavetta Usb inserita nel lettore cd. Nella parte posteriore due seggiolini per bambini e un album da disegno, tracce di una vita finita troppo presto. Dopo i primi accertamenti compiuti sul posto dalla polizia, il corpo è stato portato nella camera mortuaria, a disposizione del magistrato. L'uomo, disoccupato, era noto per i suoi problemi di tossicodipendenza. Originario di Fierozzo, in val dei Mocheni, si era trasferito a Rovereto, dove viveva con la compagna. A Fierozzo si faceva vivo ormai molto saltuariamente, sembra che anche i suoi familiari - la mamma, due sorelle e tre fratelli - sembra non lo vedessero da diverso tempo. La droga, con cui combatteva da anni, aveva reso la sua vita difficile e alla fine non gli ha dato scampo. Saranno gli accertamenti medici a dire se è stata l'eroina la causa della morte, ma gli investigatori non sembrano avere grandi dubbi. L'ultimo decesso per overdose in città risale al settembre 2007, quando un 32enne fu trovato morto nella sua auto, in un'area di servizio lungo la tangenziale: accanto a lui un sacchetto con tracce di polvere bianca. La tossicodipendenza continua a rappresentare un grave problema sociale. Lo conferma Francesca Ferrari, presidente di Trentino Solidale: «È una tragedia senza fine. Le vittime sono tantissime, molti giovanissimi».
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