«Stop a sentieri e cemento sul lago di Santa Colomba»

Il presidente della Sat locale scrive ai sindaci di Civezzano e Albiano per avvertirli che gli interventi in corso sono in contrasto con le prescrizioni di tutela del sito



CIVEZZANO. Il progetto di ripristino ambientale delle sponde del lago di Santa Colomba, per alcuni interventi ancora in corso, non è condiviso dal direttivo e dal presidente della Sat di Civezzano, Sandro Dorigoni. Sui motivi del dissenso e sui possibili pericoli ambientali che potrebbero intervenire, la Sat ha informato i sindaci dei Comuni di Civezzano e Albiano competenti territorialmente, la Comunità Alta Valsugana, i servizi della Provincia che ne hanno convalidato la progettazione, per segnalare opere difformi dal progetto, in contrasto con le prescrizioni del Sito di importanza comunitaria (Sic) -Natura 2000.

Il lago di Santa Colomba è inserito nel Sito di importanza comunitaria, compreso il territorio circostante, per un totale di 5.741 ettari. La Sat condivide il programma di Natura 2000, che si pone quale obiettivo principale la conservazione della biodiversità, come la torbiera e il canneto presenti a Santa Colomba. Fra le misure di conservazione quelle per evitare l’apporto di azoto e di altri minerali in grado di favorire fenomeni di eutrofizzazione e ulteriori trasformazioni delle sponde lacuali per salvaguardare la vegetazione perilacustre. Quindi da evitare cementificazioni, nuovi sentieri e nuovi parcheggi, riprofilazioni delle sponde e movimenti terra, ampliamento delle spiagge, messa in opera di pontili, deposito di materiali di qualsiasi tipo. Viene sottolineato come la frequentazione e le sistemazioni del sentiero a bordo del lago e l’attività di pesca, tendono a degradare le sponde del lago. «A quanto si può constatare – scrive il presidente della Sat - tutto questo è stato disatteso al lago di Santa Colomba. E, alla buona salute del laghetto alpino e delle zone circostanti, non gioverà certo la realizzazione della rinnovata zona feste campestri che Albiano sta realizzando sulla nuova piattaforma in cemento. Un posto questo, che nelle “misure di conservazione” del sito, si invita a ridurre per il disturbo antropico derivante principalmente dalle attività ludiche, evitando ogni forma di disturbo nei pressi di nidi occupati». Queste nuove opere si aggiungono alla già realizzata (strada, costruzioni, parcheggio) che ha portato nel tempo ad una progressiva perdita di naturalità dei luoghi. «Ribadiamo la netta contrarietà all’intero intervento sul lago, ideato secondo modello di sviluppo balneare e non certamente per la fruibilità di un tipico laghetto alpino. Non condividiamo la motivazione di poter effettuare il giro del lago che è garantita dal sentiero esistente; non è imposto che si debba garantire tale possibilità con un percorso alternativo a scapito del territorio». (f.v.)













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