Stazione delle corriere di Arco iniziati i lavori di recupero
Avviate le operazioni di sgombero dell’immobile. L’amministrazione comunale sta cercando soluzioni alternative per le associazione che hanno la sede all’interno dell’edificio
ARCO. Hanno preso il via le operazioni di “sgombero” dell'immobile dell'autostazione oggi occupato, oltre che dalla biglietteria della Trentino Trasporti, anche dalle sedi di svariate associazioni arcensi. L'iniziativa è volta al recupero dell'edificio e al suo riutilizzo a scopi commerciali. Il trasloco delle realtà associative, che oggi adoperano i locali della stazione, è la "conditio sine qua non" per ottenere il risultato tanto cercato dall'amministrazione comunale, che da almeno dieci anni a questa parte confida e spera di poter mettere mano all'ormai fatiscente stabile che dovrebbe rappresentare, invece, il primo biglietto da visita della città. L'assessore alla cultura Stefano Miori, in sinergia con i colleghi allo sport Marialuisa Tavernini, al sociale Silvia Girelli e al patrimonio Tomaso Ricci, si sta occupando di trovare per ognuna delle associazioni una sistemazione alternativa. La maggior parte di esse troverà posto a Villa Tappainer, nelle stanze al terzo piano liberate dall'Azienda sanitaria emigrata all'Armanni, andando così a completare un compendio interamente dedicato alle attività sociali. L'operazione dovrebbe concludersi nel giro di qualche mese in maniera da liberare l'autostazione entro la prossima primavera. Nel frattempo il vicesindaco Stefano Bresciani, che ha per delega i rapporti con l'Amsa, potrà cominciare a pianificare in sinergia con la società di viale delle Magnolie un progetto che porterà alla riqualificazione della struttura ottocentesca, un vero gioiello purtroppo lasciato deperire nel corso degli anni. Il costo della ristrutturazione verrà affrontato da Comune (che ha già messo a bilancio mezzo milione di euro) e Amsa, che si occuperà della gestione una volta rimesso in sesto lo stabile. L'intento è destinare gli spazi che verranno ricavati al piano terra alle attività commerciali (negozi, bar e tabacchino) mentre al piano superiore potrebbero finire gli uffici di Ingarda e forse anche quelli della stessa Amsa. Il presidente dell'ex municipalizzata Renato Veronesi ha già discusso della cosa con il vicesindaco e l'intesa sembra vicina mentre più difficile, al momento, pare l'operazione all'ex oratorio (l'ipotesi dell'ostello non convince troppo). Prima di tutto, però, occorre trovare un'altra collocazione alle associazioni oggi ospitate alla stazione. "Stiamo discutendo con ognuna di loro - spiega l'assessore Miori - e con alcune si è in perfetta sintonia, con altre invece stiamo ragionando. Gli spazi a disposizione non sono molti e ci sono delle priorità da rispettare ma è nostra intenzione trovare una sistemazione per ogni realtà. Per rendere fruibile Villa Tappainer serviranno alcuni lavori ma stiamo pensando anche alla sala di casa Caproni. Nel giro di un mese conto di poter avere il quadro completo con le tutte le caselle al loro posto in maniera da procedere, nei primi mesi dell'anno prossimo, al trasferimento delle associazioni nelle nuove sedi".