Salvi i fuochi d’artificio ma a San Cristoforo

Il sindaco di Pergine punta sugli operatori per finanziare l’evento di Ferragosto E per la prima volta lo spettacolo si vedrà dalla sponda perginese del lago



PERGINE. Sul “territorio” di Pergine l’edizione 2012 dei tradizionali fuochi artificiali di Ferragosto sul lago di Caldonazzo: sparati da una chiatta di quattro elementi trainata in mezzo allo specchio d’acqua davanti alla nuova spiaggia dei Pescatori e quindi davanti al Lido, al centro nautico Ekon a San Cristoforo, alla Nogarola e alla “Ca’ Rossa”: ma saranno visibili da tutto il lago con le sue sponde perginesi (Valcanover), di Caldonazzo, Calceranica e Tenna - Ischia, e i rispettivi versanti. La recente presa di posizione del Comune di Pergine, attraverso il sindaco Silvano Corradi era stata chiara oltre che provocatoria e soprattutto conseguente all’ipotesi non tanto remota di abolire i fuochi artificiali di Ferragosto avanzata dall’Apt Valsugana.

«Versiamo noi 7.500 euro, dei 15.000 necessari, però li vogliamo a Pergine»: questa in sostanza la dichiarazione di Corradi. E così sarà, dopo incontri e trattative. L’Apt ci metterà 7.500 euro, i Comuni rivieraschi (Calceranica, Caldonazzo, Tenna), nulla e una raccolta di fondi sarà effettuata tra gli operatori sulle sponde del lago. Quanto marcherà per raggiungere i 15.000 euro di spesa, sarà a carico del Comune di Pergine e si parla circa 5.000 euro, ma si vedrà con esattezza solo fra qualche giorno. Questo l’accordo finale adottato dopo la riunione dell’altra sera a livello di amministrazioni comunali rivierasche. Sono ormai decenni che vengono effettuati i fuochi artificiali sul lago di Caldonazzo nella serata precedente al giorno di Ferragosto. Il luogo prescelto è sempre stato collocato nell’insenatura del lago tra Caldonazzo e Brenta. Un posto dal quale erano visibili un po’ dappertutto sulla corona che circonda il lago, ma non da Pergine centro che rimaneva defilato con le colline del Rastel e di Ischia – Tenna a bloccarne la visione. E la cosa è sempre stata tollerata, ma in qualche modo infastidiva. Certo, si pensava al lato positivo della serata, anche in termini economici, per la ricaduta su bar, ristoranti, pizzerie e locali pubblici, anche se ciò era (ed è ancora) a vantaggio di tutti, visto l’”assalto” da parte di visitatori che arrivano da Trento oltre che dalle zone vicine. Ma c’era di mezzo, l’impossibilità di vedere i fuochi da Pergine. Di fronte all’eventualità di sopprimere la popolare ed apprezzata iniziativa, determinata soprattutto dal disinteresse dei Comuni lacustri, Pergine è “insorta”. «Sopprimere i “fuochi” - ha commentato il sindaco Corradi - è deleterio. Occorre dimostrare un po’ di sensibilità anche in termini concreti e non tagliare tutto e di più».(r.g.)













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