Rurale Valle dei Laghi «La fusione è obbligata»

All’assemblea dei soci presentato un bilancio in rosso per 21,4 milioni di euro «I risparmi non sono a rischio ma ora dobbiamo unirci con Trento o l’Alto Garda»


di Enzo Zambaldi


VEZZANO. All’assemblea della Cassa rurale della Valle dei Laghi di venerdì scorso, nel teatro Valle dei Laghi di Vezzano, hanno partecipato 453 soci, muniti di 18 deleghe. L’assemblea si è aperta con il ricordo della ex amministratrice della Cassa rurale Daria Bressan, vinta da un male incurabile, e con la premiazione del dipendente Eugenio Leonardi, da alcuni mesi in meritata pensione.

Il bilancio del 2015 della Cassa rurale della Valle dei Laghi si è chiuso con una perdita di 21 milioni e 420 mila euro, dovuti all’accantonamento a garanzia del credito deteriorato di 29 milioni e 985 mila euro. Il presidente Elio Pisoni ha evidenziato che “la crisi economica non accenna a diminuire ed è ancora presente nel settore delle costruzioni ed in quello immobiliare”.

I dati di bilancio presentano una raccolta diretta di 337 milioni di euro (- 1,31%), una raccolta indiretta di 150 milioni di euro (+ 11,61%), con una raccolta complessiva di 488 milioni di euro (+ 2,34%). I prestiti ammontano a 293 milioni di euro, in diminuzione del 5,50%. Di questi il 45% è stato erogato alle famiglie, il 28% alle piccole imprese, il 27% alle società. Di grande consistenza sono stati gli accantonamenti a garanzia del credito deteriorato, alla voce rettifiche di valore sui crediti sono stati messi in bilancio 29 milioni e 985 mila euro. Con gli accantonamenti degli anni precedenti le rettifiche a copertura dei crediti deteriorati sono di 51 milioni e 667 mila euro.

Con la perdita di 21 milioni e 420 mila euro il patrimonio della Cassa rurale era sceso a 21 milioni e 514 mila euro, portato a 31 milioni e 514 mila euro, grazie a un prestito del sistema obbligazionario delle Casse rurali trentine. “I risparmi per i clienti - ha affermato Pisoni - sono assolutamente sicuri”. La realtà impone comunque di iniziare un progetto di fusione, già previsto nel Piano strategico 2015-2017, con una delle Casse rurali territorialmente vicine: o la Cassa rurale Alto Garda a sud, o la Cassa rurale di Trento a nord. Il progetto aggregativo è inevitabile. Entro il 30 giugno sarà redatto il progetto di fusione ed entro il 30 novembre sarà convocata l’assemblea straordinaria per approvarla, perché sia operativa con il primo gennaio 2017. L’assemblea ha infine confermato nel Cda i consiglieri uscenti Agnese Biasiolli, Francesco Dallapè, nominando Elisabetta Gianordoli nuova consigliera.













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