Ragoli dedica a Nino Fedrizzi il «suo» parco
Con una partecipata cerimonia, scoperta la targa che ricorda il compaesano compianto da tutti
RAGOLI. Con una folta partecipazione, Ragoli, ma non solo, ha voluto rendere omaggio a Benigno Fedrizzi, per tutti Nino. Lo ha fatto dedicandogli il parco giochi nel centro del paese, nei pressi della scuola elementare, da lui stesso immaginato e fortemente voluto. La morte improvvisa gli aveva impedito di vederne la realizzazione. Così, per iniziativa dell’amministrazione comunale e con il consenso della Cassa Rurale Adamello Brenta, di cui Nino era dipendente, il parco giochi veniva realizzato verso la fine del 2010. Ora, con una intensa cerimonia, gli è stato ufficialmente dedicato. L’incontro è stato aperto dalle voci delle “Sorgenti”, il gruppo corale giovanile fondato da Nino nel 2014, e chiuso dal coro “Monte Iron”, di cui Nino era stato cantore e poi presidente per numerosi anni.
Gli interventi sono stati aperti dal sindaco Matto Leonardi, che ha rievocato il percorso per giungere alla realizzazione del parco. E’ seguito l’intervento del presidente della Cassa Rurale Adamello Brenta, Antonio Maffei, che di Nino ha ricordato la disponibilità e l’attenzione verso i clienti. Luca Iori, presidente della Associazione don Lorenzo Guetti (di cui Nino era vicepresidente), ha messo in luce lo spirito con cui Nino viveva la cooperazione, e l’attenzione nei confronti delle giovani generazioni. Arduino Leonardi che con Nino ha condiviso 32 anni di lavoro, fianco a fianco, ha detto fra l’altro: «Nino non è stato un dipendente qualunque, bensì un punto costante di riferimento per la Comunità di Ragoli, Montagne e Preore, e per tutti i colleghi che l’hanno conosciuto». Si è proceduto poi a scoprire la targa che riporta un passaggio del Piccolo Principe di de Saint Exupery, del quale la frase centrale recita: «risveglia negli uomini la nostalgia del mare sconfinato e lontano… solo allora si metteranno al lavoro per costruire una nave…», interpretata dai bambini, con la realizzazione di tante barchette di carta. La figlia di Nino, Renata, ha letto i passi del Piccolo Principe dal quale è stata tratta la dedica che compare sulla targa e il fratello Umberto, a nome della famiglia, ha avuto toccanti parole di ringraziamento e di ricordo del padre: «Siamo orgogliosi di vedere concretizzato il progetto di cui è stato promotore convinto nostro padre, anche se, purtroppo, non ha potuto portalo avanti in prima persona». (f.s.)