Predazzo, stagione finita per gli impianti di risalita
Seggiovia danneggiata dalle valanghe, la Latemar 2200 chiude la stazione A casa i dipendenti delle funivie e della baita: «Per noi un danno enorme»
PREDAZZO. Stagione chiusa per gli impianti della società Latemar 2200 spa che da Predazzo salgono a Passo Feudo e garantiscono il collegamento con gli impianti di Pampeago e Obereggen. L’annuncio (drammatico dal punto di vista economico e turistico) è arrivato ieri mattina con un comunicato diffuso dalla società al termine della riunione del consiglio di amministrazione. I dipendenti stagionali della società funiviaria (una quindicina per quanto riguarda Predazzo) dovranno essere licenziati. A casa anche i dipendenti della Baita Gardoné, irraggiungibile. Il danno economico è enorme: «Un milione di euro di mancati incassi solo per quanto riguarda la nostra società» spiega il presidente Gianfranco Redolf. Con l’unica consolazione che i tecnici sono riusciti a salvare la funivia, limitando i danni. Ma oltre alla seggiovia danneggiata dalle valanghe rimarrà chiusa anche la cabinovia: «Nei giorni scorsi, abbiamo avuto appena un centinaio di passeggeri al giorno» spiega Redolf.
Ma ecco il comunicato diffuso dalla società: «A causa delle particolari condizioni del manto nevoso, non è stato possibile ripristinare il funzionamento della seggiovia Gardonè-Passo Feudo, impianto che, all’interno dello Ski Center Latemar, collega Predazzo a Pampeago. Un’imponente massa nevosa, sotto la spinta della propria straordinaria compattezza ha improvvisamente perso coesione e nella notte tra il 13 e 14 febbraio ha iniziato a muoversi con lentezza verso valle. La società, con uomini e mezzi, si è impegnata da subito alla messa in sicurezza dell’area e ha provveduto al costante e attento monitoraggio della stessa. Un collegio di esperti si è riunito fin dalle prime ore per analizzare l’evolversi della situazione che presenta, a tutt’oggi, caratteristiche atipiche. Le difficili condizioni climatiche e le caratteristiche granulomorfiche anomale della neve, hanno vanificato gli sforzi profusi dalla Latemar e dai suoi collaboratori per la riapertura dell’impianto. La scelta della chiusura è stata dettata dalla forte volontà di tutelare sciatori e addetti ai lavori. Ad oggi, anche a causa della residua instabilità del manto nevoso, non è possibile prevedere il ripristino a breve dell’impianto, la società ha quindi deciso di chiudere l’intera stazione, compresa la cabinovia Predazzo - Gardonè fino a data da destinarsi. Il cda della Latemar 2200 spa desidera ringraziare i tecnici, il caposervizio, l’ingegnere tecnico responsabile, il dirigente e il Funzionario degli imianti a fune di Trento e il personale tutto per aver dimostrato, ancora una volta, grande professionalità, competenza e attaccamento al lavoro». (a.s.)