Piazza Fiera, quella pianta voluta dal professor Mosna

Storia dell'olmo contestato: doveva abbellire la città, ma ora è «scomodo»



(segue dalla prima pagina) di Mauro Lando Il problema se tagliarlo o salvarlo prescinde ovviamente dalla sua età, ma è evidente che la patente di "secolare", polemicamente assegnatagli, gli offre una preziosità particolare.  L'olmo di piazza Fiera si leva là dove un tempo era presente un vecchio chiosco di legno per la vendita dei giornali, il quale fu tolto perché ormai inadeguato. Conferiva però a quell'angolo di piazza un'immagine pittoresca e per questo il professor Ezio Mosna (1896- 1978) propose alla Giunta comunale, allora retta dal sindaco Nilo Piccoli, di abbellire quell'angolo della piazza con un albero. Il professor Mosna, va ricordato, fu uno studioso di geografia ed insegnò in varie scuole di Trento. Ebbe anche importanti ruoli pubblici come la presidenza dell'Azienda di turismo (ora Apt), la vicepresidenza dell'allora Museo del Risorgimento e fu legionario trentino. Appartenne cioè a quella generazione che, fuoruscita dai confini dell'Impero austroungarico, combatté nell'esercito italiano durante la prima Guerra mondiale. A Mosna, che fu anche l'ultimo presidente della Legione Trentina, è intitolata la piazza interna del complesso Finestra sull'Adige in via Sanseverino.  Ebbene, il dottor Giuseppe Demattè, fino a poche settimane fa presidente provinciale degli alpini e negli anni Sessanta giovane funzionario dell'amministrazione comunale, ricorda che il professor Mosna propose al sindaco Piccoli vari interventi per abbellire il centro storico, in particolare con la piantumazione di alberi. Sua, infatti, fu la proposta dell'olmo di piazza Fiera, ma anche della collocazione di due piante di glicine alle estremità delle mura ed un'altra, tutt'ora in piena vegetazione, sul vicino "Torrione". I grandi e ramificati glicini sulle mura vennero tolti all'indomani del terremoto del Friuli del 1976 allorchè si consolidò il grande muraglione dal quale il sisma aveva fatto cadere qualche pietra. Altre piante, la cui collocazione fu proposta al Comune da Mosna, sono quelle in piazza delle Erbe mentre non c'è più il platano di piazza Battisti, anch'esso da lui suggerito. Si ergeva maestoso verso l'angolo di accesso alla Galleria Garbari. Negli anni in cui erano in gran voga i comizi in piazza o le manifestazioni sindacali, i rami di quel platano erano utilizzati per fissarvi gli altoparlanti. L'albero venne poi tagliato nel 1997 - 1998 allorchè si avviarono i lavori nel sottosuolo della piazza in collegamento con il restauro del Teatro Sociale.  Ora il poco più che cinquantenario olmo di piazza Fiera rischia di avere i giorni contati, per garantire la sicurezza dei pedoni nel flusso degli autobus. Forse un po' più in là un altro albero lo si può piantare: uno sforzo in questo senso sarebbe utile.

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