Paneveggio, la baita che diventa teatro

Prestigiosi concerti dei Suoni alla Premessaria, dove l’edificio in legno farà da cassa armonica. E la prima è già esaurita



PREDAZZO. La chiamano “Premessaria” anche se a Predazzo non c’è memoria di un beneficio del Primissario fra la località Cheta e le Carigole dove si stacca la strada per il forte Dossaccio. Siamo all’ingresso della foresta di Paneveggio, del bosco che suona. Pochi metri più in là si entra nella zona di riserva integrale del Parco dove c’è l’urogallo. Guai a uscire dai sentieri. La baita, che qualcuno ha ribattezzato la “baita Dellai”, si scorge in una pulitissima radura fra gli alberi salendo degli altrettanto belli fabbricati di Cheta. Una stupenda e imponente baita a blockbau acquistata da privati negli anni Settana dalla Provincia di Trento e ristrutturata 5-6 anni fa con luce ed acqua ed un nuovo tratto di strada che aveva fatto storcere il naso a qualcuno per via sempre dell’urogallo.

Per tre weekend, a partire dal prossimo, la baita - per l’occasione ribattezzata «Tabià dei Suoni» - ospiterà altrettanti concerti dei suoni delle Dolomiti. Con una prima d’eccezione, ospite (vedi box) Gidon Kremer con il suo Stradivari.

E’ la novità del 2012: non più solo dentro la foresta, come lì accanto alle “Carigole” che ha ospitato ogni anno musicisti di fama, ma “dentro” quella che con una punta di suggestione è stata definita una “cassa armonica”. Certo è che le travi sono quelle della foresta di Paneveggio e fra esse ce ne sarà anche qualcuna con particolari qualità di risonanza. Inoltre con lo stesso legname di Paneveggio è stata ristrutturata, ma la garanzia che si tratti di un ambiente ideale l’ha data lo stesso Mario Brunello, il violoncellista di casa ai Suoni delle Dolomiti e che sarà il terzo concertista ai primi di agosto. Il suono all’aperto si disperde: proviamo dentro una baita. E così lo scorso autunno ci ha portato il violoncello. Eccellente, è stato il commento e così la baita aprirà al pubblico per la prima volta. Lo conferma Stefano Dellantonio, noto ambientalista che, oltre a lavorare all’Agenzia provinciale delle Foreste demaniali a Cavalese, è anche scrittore poeta e musicista: «Sarà aperta al pubblico per la prima volta – ci dice – con gioia di tutti essendo una struttura d’importanza primaria dal punto di vista storico-artistico». I concerti si terranno al piano superiore che potrà contenere al massimo 50 persone alla volta. Da qui la necessità di far pagare un biglietto d’ingresso di 20 euro. Per il primo concerto posti già esauriti.













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