Oggi l'addio a Giuseppe Silvestri il farmacista-archeologo di Revò
REVO'. Oggi, alle 14.30, nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano, ultimo saluto al dottor Giuseppe Silvestri, farmacista ma anche studioso di storia, esperto di botanica e grande appassionato di archeologia. Perginese di origine, quando quasi 60 anni fa era arrivato in valle di Non si era subito appassionato dell'Ozol, il monte sopra Revò. In questo suo peregrinare di scoperte ne ha fatte tante. La più interessante - amava ricordare - è il basamento di un'ara sacra di un altare, un cerchio di 70 centimetri di diametro, riempito di ciottoli: era probabilmente un altare a terra per il fuoco dei sacrifici alla divinità, spiegava. Quando il camminare lo stancava troppo per l'età, si era dedicato, nei ritagli di tempo dalla farmacia, alla ricerca etimologica dei toponimi nonesi tra cui appunto l'Ozol (Nussla, per gli abitanti dei vicini comuni dell'alta Valle di Non tedesca), nome in cui sosteneva si trovasse la radice «Nos», il fiume che ha dato il nome alla valle e quindi alla montagna sacra dei suoi antichi abitanti. «Tutto deriva dal noce, albero sacro che i Reti piantavano vicino alle case: serviva come protezione divina, ma anche a fare l'olio per illuminare le abitazioni e dare il fuoco per i sacrifici: il noce era per loro l'albero sacro della luce», era la teoria che Silvestri ha sempre sostenuto. Chi aveva la fortuna di ascoltarlo rimaneva affascinato dal suo racconto fluido, e spesso si affacciava alla finestra della sua casa ammirando il panorama lontano del gruppo Brenta. «E' meraviglioso visto da qui, ma dall'Ozol la veduta è indescrivibile. Per questo le popolazioni primitive della valle lo consideravano il luogo dove risiedeva la divinità». Tesi e racconti affascinanti che l'anziano farmacista condiva con aneddoti e osservazioni spicciole, ripercorrendo a memoria le tante sue scoperte di archeologo dilettante ma sempre collegato con le autorità a livello sia trentino sia delle Venezie, quando non c'era ancora l'autonomia a vegliare sull'Ozolo. Ultimamente si era battuto perché la montagna di Revò fosse dichiarata zona archeologica provinciale. (g.e.)