Nuovo bivacco al rifugio Brentari
Terminata la ristrutturazione a Cima d’Asta. Il gestore: «Non è stato facile, ma per l’inverno ci siamo»
TESINO. Rinnovato e ristrutturato il rifugio Brentari a Cima d'Asta è pronto per affrontare la stagione invernale. Con la nuova posizione del bivacco sulla facciata nord della struttura si aggiunge anche un piccolo ma fondamentale tassello all'offerta turistica complessiva del Tesino.
Il bivacco è stato ricavato da una delle stanze del rifugio, e quindi, è dotato di confortevoli letti a castello in legno. Il tutto in un ambiente completamente rinnovato, isolato e rivestito con assi rustiche. Per non parlare, poi, del panorama: da qui si ha una visione completa e impattante della parete sud di Cima d'Asta, “El zimon”.
Gli altri lavori che sono stati fatti al Brentari sono stati sia strutturali che funzionali. La sala bar è stata completamente ristrutturata, mentre l'intervento di isolamento e il rifacimento della pavimentazione hanno migliorato le infiltrazioni di umidità. Sono stati messi nuovi i serramenti e gli infissi, e il classico color azzurro e bianco Sat definisce l’identità storica del rifugio. Le stanze sono state rinnovate, e tutta la colonna dei bagni è stata ristrutturata. Migliorato anche l'acquedotto, in modo da evitare che l'acqua ghiacci in estate, ed è stata fatta la posa di un ulteriore cisterna per aumentare l'approvvigionamento idrico. L'intervento ha previsto anche l'aggiunta di una nuova tettoia sulla facciata sud che funge da entrata e deposito zaini per la prima stanza, mentre nella seconda sala è stato creato un locale asciugatura. Un intervento per il quale sono stati investiti circa 300 mila euro.
«Lo sforzo logistico nell' affrontare lavori in alta quota è stato notevole - ha detto Emanuele Tessaro, uno dei gestori del locale -. In questi casi è il tempo meteorologico a scandire i tempi. La ditta incaricata di trasportare operai e materiali in quota era la Lagorair di Trento. Il pilota ed i tecnici di terra si sono dimostrati veri e propri professionisti del lavoro aereo senza mai tralasciare la sicurezza delle persone. Lavorare in alta quota non è stato facile, ma grazie ad un alto livello di professionalità di chi ha operato ce l'abbiamo fatta».