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Marzola Volley, un progetto tra sport e trilinguismo

TRENTO. Sono 150 i ragazzi e le ragazze impegnati nell’attività sportiva del Marzola Volley, associazione che opera da 50 anni nel sobborgo di Povo. Ora, nell’ottica degli obiettivi di sviluppo psico-...



TRENTO. Sono 150 i ragazzi e le ragazze impegnati nell’attività sportiva del Marzola Volley, associazione che opera da 50 anni nel sobborgo di Povo. Ora, nell’ottica degli obiettivi di sviluppo psico-fisico che l’associazione si propone, l’associazione sta lavorando ad un nuovo progetto che associ l’attività sportiva all’apprendimento delle lingue straniere, che è uno dei punti del programma del governatore Ugo Rossi. Il progetto è stato presentato ieri dal vicepresidente del Marzola Volley Andrea Detassis, che ha ideato un percorso da sviluppare in più anni e dal professor Giorgio Battisti, responsabile della scuola di pallavolo del Gs Marzola. È intervenuto anche il senatore Franco Panizza.

L’obiettivo è quello di offrire ai giovani strumenti validi per costruire maggiore sicurezza e consapevolezza nell’affrontare percorsi di studio e di vita futuri, attraverso la conoscenza anche delle lingue straniere, come prevede il trilinguismo introdotto nella scuola provinciale. Il percorso inizierà con l’organizzazione di un “english summer camp” quest’estate, aperto ai bambini e ragazzi tra i 6 e gli 11 anni. Tra settembre e giugno del prossimo anno l’attività del minivolley sarà in compresenza con allenatori sportivi, Giorgio Battisti e Andrea Cestari, e di un insegnante di lingua inglese. Quest’esperienza sarà allargata inoltre all’attività di educazione fisica nelle scuole elementari, veicolandola anche attraverso un primo approccio alle lingue straniere.

La seconda fase del progetto prevede il coinvolgimento di altre squadre del Marzola, in modo che l’associazione diventi un riferimento per chi voglia avere un approccio tra sport e apprendimento linguistico, così da consentire ad atleti e squadre gemellaggi sportivi e non solo. Il Marzola Volley potrà così offrire la sua esperienza al servizio di altre associazioni sportive che vogliono adottare il progetto. Anche le famiglie dei piccoli atleti saranno parte integrante del progetto, perché sia le trentine che le straniere potranno condividere gemellaggi e ospitare atleti di altre nazioni.













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