Le Formichine, un esempio nazionale

Il progetto è citato come buona pratica nel sito internet del Dipartimento per la famiglia del Governo



ROVERETO. È finito sul sito web del Dipartimento politiche per la famiglia del Governo, comne mirabile esempio di buone pratiche, l’esperimento del bar ristorante delle Formichine a Rovereto, in via della Gora. Il progetto, nato per affiancare le donne, sole o con figli, che vivono in condizioni di disagio economico o psicologico e che si trovano ad attraversare periodi di esclusione sociale e lavorativa più o meno prolungati puntando sulla messa in rete e la sinergia tra i diversi attori che operano nel territorio (istituzione pubblica, terzo settore, privato), è nato da una collaborazione tra Comune, Cooperativa Sociale Punto d’Approdo e Fondazione Famiglia Materna ed è iniziato nel 2009. Nel primo triennio sono stati realizzati un centro occupazionale, i laboratori per l’acquisizione dei pre-requisiti lavorativi, la costituzione di un Fondo di Solidarietà e un laboratorio di formazione nel settore cucina/servizi di ristorazione destinato in prevalenza a donne in situazione di rischio e svantaggiate nell'accesso al mercato del lavoro. Nella fase successiva, ampliati i partner dell’iniziativa (da 10 a 16) e si è lavorato sul rafforzamento della filiera di finanziamento delle attività, nonché “ad ampliare le opportunità di inserimento in ambito aziendale delle donne in difficoltà per favorire apprendimento di nuove competenze lavorative ed aumentare la possibilità di inserimenti lavorativi”. In questo modo si è voluto, da un lato, sostenere la donna in condizione di disagio e, dall’altro, consolidare il Distretto dell’Economia Solidale della Vallagrina, inteso come “circuito economico, a base locale, capace di valorizzare le risorse territoriali secondo criteri di equità sociale e di sostenibilità socioeconomica e ambientale, per la creazione di filiere di finanziamento, produzione, distribuzione e consumo di beni e servizi”. Nel 2014 è partito anche il ristorante, e ora il modello fa scuola: «Il “network delle formichine” - spiega Andrea Silli - si sta diffondendo e ci si può aspettare un suo sviluppo anche in altre zone del Trentino». E si ragiona nanche sulla sostenibilità economica: «Tre anni fa - spiega Silli - il progetto era finanziato al 50% dal pubblico, oggi siamo al 20%-25%. La prospettiva è dunque quella di un miglioramento dell’efficienza economica e, soprattutto, di un’ottimizzazione dell’intervento sociale».













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