Lavori a Castel Pradaglia c’è l’ok ma mancano fondi

Il vicesindaco di Isera alla Provincia: «Servono 500.000 euro che non abbiamo» Autorizzati altri interventi di restauro per palazzo de Probizer, Villa ed Ala


di Paolo Trentini


VALLAGARINA. La Provincia autorizza il secondo lotto del recupero di Castel Pradaglia, ma lo svolgimento dei lavori è tutt'altro che certo. La soprintendenza provinciale per i beni culturali ha autorizzato una serie di lavori che riguardano alcuni palazzi storici della Vallagarina tra cui anche la struttura diroccata in località Cornalè di Isera. Per rendere nuovamente accessibile il sito, però, sono necessari poco meno di 500 mila euro e il contributo provinciale verso le casse comunali di Isera è ancora tutto da decidere. La Provincia che, a quanto pare, ha reimpostato le graduatorie di ammissione ai contributi gettando nell'incertezza la giunta comunale del paese lagarino. Il castello Pradaglia, originariamente pensato per la difesa del porto di Borgo Sacco e distrutto nel XV secolo, si trova nel promontorio compreso tra la zona industriale del paese e l'Adige. Della struttura originale ne rimangono soltanto alcune porzioni: parte del muro di cinta e di quella che doveva essere l'entrata, e il perimetro di alcune stanze.

La volontà dell'amministrazione è quella di restituire la zona al pubblico consolidando le mura di sostegno e ripulendo le vie d'accesso. Le parti più interessanti riguardano l'interno del castello, dove si vorrebbe fare una sorta di anfiteatro per concerti d'autore o eventi estivi in quanto la zona è immersa nel verde e le prime abitazioni sono piuttosto distanti, e i terrazzamenti attorno alle mura. Qua il terreno è molto favorevole per la crescita delle viti e, attraverso una collaborazione con l'istituto agrario di San Michele, si è pensato a una coltivazione sperimentale di marzemino. Tutto, però, passa attraverso i contributi provinciali senza i quali il Comune di Isera non può pensare di avviare i lavori: «Il recupero di Castel Pradaglia - spiega il vicesindaco di Isera Franco Nicolodi - era inserito nella graduatoria ad hoc provinciale per il restauro di questi beni architettonici e nutrivamo buone speranze di ottenere il denaro. Recentemente, però, la Provincia ha rimosso la graduatoria inserendo Castel Pradaglia e altre costruzioni in un'unica lista per l'ammissione al finanziamento. Di conseguenza le possibilità di vedere aperto il cantiere in tempi brevi si è ridotta di molto». Castel Pradaglia non è l'unico bene storico ad aver ottenuto il nullaosta da parte della soprintendenza ai beni culturali: autorizzato il recupero della facciata principale e del terreno della chiesa di Villa, la variante al progetto di recupero del palazzo de Probizer di Isera che ospita la Casa del vino e il subappalto dei lavori di finiture generali e di pavimentazione di palazzo Taddei ad Ala.

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