«Lago di Cei, al via il piano per valorizzare l’area»
L’assessore Dallapiccola annuncia le intenzioni della Provincia: «Lo sviluppo turistico si inserirà nel biotopo grazie alla Rete delle Riserve del Bondone»
VILLA LAGARINA. «La rete di riserva del Bondone saprà valorizzare in maniera sostenibile il lago di Cei a partire già da quest’anno». L’assessore provinciale Michele Dallapiccola così replica a Claudio Civettini, il consigliere provinciale di Civica Trentina che aveva presentato un’interrogazione in cui affermava il disinteresse provinciale verso «lo specchio d'acqua stretto dentro un biotopo soffocante» auspicando la creazione di un percorso pedonale lungo il perimetro del lago e più pulizie e iniziative per la sua valorizzazione. Argomenti, questi, tutti rigettati dall’assessore: «Lo sviluppo turistico del lago di Cei potrà avere marcate caratteristiche di sostenibilità che potranno essere sviluppate sulla base dell’accordo di programma della Rete delle Riserve del Bondone. Il soggetto che può costituire un riferimento per le proposte dello sviluppo in chiave turistica è l’Apt. Le problematiche inerenti la valorizzazione sostenibile dell’area protetta potranno essere analizzate e rese operative nell’ambito del piano di gestione che la rete di riserve ha in programma di approvare nel corso del 2017. Le condizioni del lago sono tali da non necessitare interventi di consolidamento delle sponde o di sistemazione idraulica. Il servizio Bacini Montani tra il 2011 e il 2015 ha gestito il taglio della vegetazione algale sulla porzione del lago in modo che, oltre a contenere lo sviluppo naturale della flora, si garantiscono le condizioni di sicurezza sulla parte balneabile».
Il lago, infatti, è diviso in due aree: una porzione più ampia a vocazione turistica (più di due terzi del lago) dove è consentita la balneazione e la pesca e dove dal 1995 ogni anno è stato effettuato il controllo della vegetazione galleggiante del lago; una porzione meno ampia (meno di un terzo del lago) volta alla conservazione degli elementi naturali. «L’occhio inesperto - prosegue l’assessore - giudica abbandonata una zona che è a evoluzione naturale ed è molto più stabile e più ricca da un punto di vista ecologico rispetto a un'area tenuta artificialmente pulita. In tutta l'area di Cei sono presenti da molti anni delle squadre del Progettone che eseguono la manutenzione ordinaria (pulizia rifiuti, piccole sistemazioni dei sentieri, controllo della vegetazione, sfalci, ecc). Riguardo alle sponde, è stato attivato il procedimento di delimitazione che porterà ad acquisire al Demanio Idrico il sedime del lago lungo il perimetro delle sponde, delle spiagge e dei terreni costituenti loro pertinenze. Ciò consentirà di acquisire alcuni segmenti di sponda che attualmente lambiscono proprietà private. L’unica concreta limitazione consiste nella rinuncia a usufruire della balneazione e dell'esercizio della pesca nella piccola porzione di circa un ettaro e mezzo del lago lasciata a evoluzione naturale. In questa area dal 1997 si è instaurato un complesso ecosistema lacustre popolato da fauna di pregio (in particolare anatidi, rettili e anfibi) che sta raggiungendo un alto grado di complessità e quindi di valore e stabilità ecologica. È da considerare quindi un autentico angolo di biodiversità». (pa.t.)